Sono uscito dal lavoro un'ora prima, come ogni venerdì. Ero intenzionato a fare un salto dal meccanico per cambiare il contrassegno dell'assicurazione dell'auto ormai scaduto da quasi un mese. Dovevo farlo anche prima, ma non c'è pericolo che torni in strada tanto presto da quando ho rotto la cinghia della distribuzione e di conseguenza anche il motore. I guai per l'alluvione del garage patiti l'anno scorso non erano terminati con le successive rotture dell'alternatore e del servosterzo. Mentre andavo da Maria Luisa in autostrada all'altezza dell'uscita di Pontevico, m'è capitato all'auto quest'ennesimo guaio. Con il carro attrezzi l'ho portata fin davanti al concessionario Peugeot di Cremona dove, il giorno seguente, mi hanno confermato ciò che temevo.
L'ho lasciata là per un po' di giorni, ma poi, visto che l'onere per la riparzione sarebbe stato eccessivo, ho deciso di andarmela a riprendere con l'autocarro del mio meccanico di fiducia. Memore della trafila precedente, non ho indugiato molto nel comprare una nuova automobile. Con Andrea, il mattino del sabato seguente all'appiedamento, ho passato in rassegna i vari concessionari della città facendo tesoro anche dei suoi buoni consigli di giovane appassionato di motori. E così, già lo stesso pomeriggio, concretizzavo l'acquisto di una nuova autovettura disponibile in pronta consegna. Mia moglie, quando l'ha vista esposta in vetrina, ha esclamato che era fin troppo bella. Dato che quasi nessuno era disposto a ritirarmi il veicolo danneggiato o che non ne avrei comunque ricavato un grande sconto nonostante non abbia raggiunto ancora i cinque anni di vita, mi son deciso a tentarne la riparazione, sperando che la spesa non superi il paio di migliaia di euro. Ma ci vuole pazienza, finché il meccanico riuscirà a trovare nell'usato i pezzi di ricambio in sostituzione di quelli rotti.
E così, mentre rincasavo per prendere il nuovo contrassegno da esporre sull'autovettura, vedo nella cassetta delle lettere uno scontrino lasciato in seguito ad una mancata consegna di atti giudiziari. Cosa potrà mai essere? Forse una multa? M'è sembrato di essere sempre stato abbastanza rispettoso del codice della strada. Forse un altro accertamento fiscale? Dopo l'ultima notifica, credo di essere diventato molto più attento e non dovrei aver commesso altri errori nelle mie recenti dichiarazioni dei redditi. Beh, c'è tempo: non sono ancora le diciannove e posso fare subito un salto all'ufficio postale che si trova vicino a casa e soddisfare immediatamente la mia curiosità. Una volta uscito, mentre mi dirigo, sempre a piedi, verso l'officina del meccanico, comincio ad aprire il plico che mi arriva dall'Agenzia delle Entrate. E' una notifica di pagamento sanzioni per la successione di mamma effettuata in ritardo.
Avendo già fatto esperienza di queste cose, quando nonna Celina morì, rammentai a mio padre di regolare entro sei mesi gli adempimenti di legge. Lui però non si ricordava di un acquisto fatto anni addietro e quindi pensava di essere esente da qualsiasi atto di successione che riguardasse mia madre. Questa primavera però è finalmente riuscito a trovare un accordo con la nipote, mia cugina, e quindi le ha venduto l'ultimo appezzamento di terreni che ancora possedeva. In quest'occasione è emerso che di una piccola parte, a motivo della comunione dei beni, ne era proprietaria anche mamma e quindi ha dovuto regolare il tutto con il notaio, il quale non mancò di avvisarci riguardo alle successive verifiche fiscali in cui saremmo incorsi. Quattrocentoquattro euro per non aver dichiarato in tempo un cinquantaduesimo di proprietà mi sembrano un buon introito per l'erario. In questi periodi di magra per lo Stato, ben vengano anche le tasse extra. Però basterebbe perdere il lavoro per incassare gl'imprevisti con decisamente minore allegria.
Per fortuna che oggi in ditta c'è stato motivo di gioia per una grossa commessa che è andata in porto. La attendavamo da mesi e finalmente è arrivato l'ordine formale che dà un certo conforto in questo periodo di crisi. La cosa mi rallegra particolarmente, considerando che la quasi totalità del lavoro di mia competenza è già stato realizzato a luglio, giusto perché in precedenza avevo promesso alla ditta che si sarebbe occupata di sviluppare il programma di gestione che l'avrei messa in grado di andare avanti con le proprie attività, sviluppando in anticipo rispetto all'ordine esecutivo la libreria per la gestione delle nostre centraline.
Quando sono rientrato in casa, ho scorto sulla tavola le varie lettere che Alessandra aveva recuperato prelevandole dalla cassetta della posta. Fra queste noto una busta inviata da Cuore Amico, la Onlus che mi permette di sostenere alcune adozioni a distanza. La apro e vi trovo la fotocopia della pagella di Sofia, una ragazzina Eritrea che presto compirà tredici anni. C'è anche una fotografia che la ritrae molto sorridente, vestita con cura, ma così slanciata e magra come le modelle anoressiche dalle improbabili taglie per la gente comune. C'è anche una breve nota di ringraziamento da parte della suora a cui è affidata. Mi commuovo, forse più per la stanchezza del fine settimana, che per la speranza di essere veramente d'aiuto a qualcuno. Il pensiero di offrire qualche opportunità in più anche ad altri ragazzi che non siamo solo i miei figli mi consola e quindi più tardi mi addormento felice stringendo fra le braccia mia moglie. Così vicina e stretta a me da sentire rimbalzare il mio cuore sul suo petto.
L'ho lasciata là per un po' di giorni, ma poi, visto che l'onere per la riparzione sarebbe stato eccessivo, ho deciso di andarmela a riprendere con l'autocarro del mio meccanico di fiducia. Memore della trafila precedente, non ho indugiato molto nel comprare una nuova automobile. Con Andrea, il mattino del sabato seguente all'appiedamento, ho passato in rassegna i vari concessionari della città facendo tesoro anche dei suoi buoni consigli di giovane appassionato di motori. E così, già lo stesso pomeriggio, concretizzavo l'acquisto di una nuova autovettura disponibile in pronta consegna. Mia moglie, quando l'ha vista esposta in vetrina, ha esclamato che era fin troppo bella. Dato che quasi nessuno era disposto a ritirarmi il veicolo danneggiato o che non ne avrei comunque ricavato un grande sconto nonostante non abbia raggiunto ancora i cinque anni di vita, mi son deciso a tentarne la riparazione, sperando che la spesa non superi il paio di migliaia di euro. Ma ci vuole pazienza, finché il meccanico riuscirà a trovare nell'usato i pezzi di ricambio in sostituzione di quelli rotti.
E così, mentre rincasavo per prendere il nuovo contrassegno da esporre sull'autovettura, vedo nella cassetta delle lettere uno scontrino lasciato in seguito ad una mancata consegna di atti giudiziari. Cosa potrà mai essere? Forse una multa? M'è sembrato di essere sempre stato abbastanza rispettoso del codice della strada. Forse un altro accertamento fiscale? Dopo l'ultima notifica, credo di essere diventato molto più attento e non dovrei aver commesso altri errori nelle mie recenti dichiarazioni dei redditi. Beh, c'è tempo: non sono ancora le diciannove e posso fare subito un salto all'ufficio postale che si trova vicino a casa e soddisfare immediatamente la mia curiosità. Una volta uscito, mentre mi dirigo, sempre a piedi, verso l'officina del meccanico, comincio ad aprire il plico che mi arriva dall'Agenzia delle Entrate. E' una notifica di pagamento sanzioni per la successione di mamma effettuata in ritardo.
Avendo già fatto esperienza di queste cose, quando nonna Celina morì, rammentai a mio padre di regolare entro sei mesi gli adempimenti di legge. Lui però non si ricordava di un acquisto fatto anni addietro e quindi pensava di essere esente da qualsiasi atto di successione che riguardasse mia madre. Questa primavera però è finalmente riuscito a trovare un accordo con la nipote, mia cugina, e quindi le ha venduto l'ultimo appezzamento di terreni che ancora possedeva. In quest'occasione è emerso che di una piccola parte, a motivo della comunione dei beni, ne era proprietaria anche mamma e quindi ha dovuto regolare il tutto con il notaio, il quale non mancò di avvisarci riguardo alle successive verifiche fiscali in cui saremmo incorsi. Quattrocentoquattro euro per non aver dichiarato in tempo un cinquantaduesimo di proprietà mi sembrano un buon introito per l'erario. In questi periodi di magra per lo Stato, ben vengano anche le tasse extra. Però basterebbe perdere il lavoro per incassare gl'imprevisti con decisamente minore allegria.
Per fortuna che oggi in ditta c'è stato motivo di gioia per una grossa commessa che è andata in porto. La attendavamo da mesi e finalmente è arrivato l'ordine formale che dà un certo conforto in questo periodo di crisi. La cosa mi rallegra particolarmente, considerando che la quasi totalità del lavoro di mia competenza è già stato realizzato a luglio, giusto perché in precedenza avevo promesso alla ditta che si sarebbe occupata di sviluppare il programma di gestione che l'avrei messa in grado di andare avanti con le proprie attività, sviluppando in anticipo rispetto all'ordine esecutivo la libreria per la gestione delle nostre centraline.
Quando sono rientrato in casa, ho scorto sulla tavola le varie lettere che Alessandra aveva recuperato prelevandole dalla cassetta della posta. Fra queste noto una busta inviata da Cuore Amico, la Onlus che mi permette di sostenere alcune adozioni a distanza. La apro e vi trovo la fotocopia della pagella di Sofia, una ragazzina Eritrea che presto compirà tredici anni. C'è anche una fotografia che la ritrae molto sorridente, vestita con cura, ma così slanciata e magra come le modelle anoressiche dalle improbabili taglie per la gente comune. C'è anche una breve nota di ringraziamento da parte della suora a cui è affidata. Mi commuovo, forse più per la stanchezza del fine settimana, che per la speranza di essere veramente d'aiuto a qualcuno. Il pensiero di offrire qualche opportunità in più anche ad altri ragazzi che non siamo solo i miei figli mi consola e quindi più tardi mi addormento felice stringendo fra le braccia mia moglie. Così vicina e stretta a me da sentire rimbalzare il mio cuore sul suo petto.
Mentre sto terminando queste brevi bozze di vita, arriva l'SMS di Alessandra che annuncia con un numero interminabile di 'a': "Patentataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!". Congratulazioni. Ora l'auto in più ci farebbe veramente comodo.