Per portare avanti l'attività del blog ho sempre sfruttato il mio tempo libero, la sera oppure nel fine settimana. Oggi mi sono preso alcuni momenti di permesso dal lavoro ed ho chiesto autorizzazione aziendale per utilizzare PC ed internet ad uso privato perché fremevo dalla voglia di scrivere subito alcuni pensieri che purtroppo fatico a stendere nero su bianco in altri momenti della giornata che sarebbero più consoni.
Oggi mio figlio Andrea compie 18 anni e diventa maggiorenne.
Ieri uscendo di casa gli ho detto che quello era per lui l'ultimo giorno da minorenne. Con mia grande sorpresa mi ha risposto che quello era l'ultimo giorno per fare asinate dimostrando con questa frase una certa maturità che non necessariamente si raggiunge nel momento in cui giuridicamente acquisiamo la facoltà di decidere per noi stessi.
Gli ho anche detto che per me la consapevolezza della maturità è arrivata intorno ai ventun anni. Ma forse le vicende della vita ed il lavoro possono anticipare questo tempo.
Non ho in serbo per lui alcun regalo speciale. Alessandra in questo è stata più brillante ed appena sveglia, mentre lui ancora dormiva, gli ha fatto trovare sulla scrivania il suo regalo e poi se n'é tornata a letto. Quando sono andato a sollevarle la tapparella ed augurarle il buongiorno non ho potuto fare a meno di sussurrarle che è una brava sorella.
Quando un figlio diventa maggiorenne indubbiamente un'altra tappa è raggiunta, ma il cammino è ancora lungo, anzi appena cominciato. Con orgoglio guardo i miei figli quando nella vita di tutti i giorni camminano davanti a me. Noto quanto sono cresciuti e sono contento di essere al loro fianco e grato per i frequenti complimenti ed apprezzamenti nei loro confronti che tante persone mi rivolgono.
Ho già scritto che sento questo impegno come una cosa molto particolare e che suscita in me sempre una profonda commozione in quanto è l'unica raccomandazione che ho ricevuto da Santina prima che morisse: Romano, abbi cura dei bambini.
Mi avesse chiesto cento cose e ne mancassi qualcuna, sarebbe umanamente comprensibile. Non aver cura di loro sarebbe per me il fallimento di una vita. Anche se mi rendo conto che il confine fra l'essere un buon padre ed uno meno buono è veramente sottile. Il difficile è perseverare.
Adesso che Andrea ha raggiunto la maggiore età sento un certo sollievo, come di essere riuscito a traghettare in porto sicuro il primo dei navigli. So che la mia funzione di padre non cessa oggi, ma psicologicamente sento di aver raggiunto un traguardo. Se disgraziatamente dovessi mancare anch'io potrebbe fare da tutore a sua sorella senza che questo compito tocchi ad uno dei parenti.
Questo momento per me d'innegabile commozione non sarebbe così pieno di gioia senza Maria Luisa al mio fianco. Con discrezione si fa vicina ai mie ragazzi e cerca di conquistarsi la loro fiducia. Ma dalle loro reazioni io credo che abbia già trovato posto nel loro cuore.
GRAZIE.
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