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sabato 31 ottobre 2020

Ultima occasione

 

Ormai non manca molto alla fine del mese. Ancora qualche ora e si potrà girare la pagina del calendario. Dopo aver visto ieri sera il documentario su Hugo Pratt, m'è venuta voglia di abbozzare qualcosa in bianco e nero lasciando all'autunno l'esclusiva nello sfoderare una gamma di colori più caldi. E così mi lascio andare a qualche suggestione onirica dal vago sapore surrealistico. Non una dilatazione del tempo, ma una perdita di tempo. Insomma un'ultima occasione per immaginare qualcosa di diverso.


domenica 18 ottobre 2020

Strada facendo

 


Una delle cose che ho sofferto di più, durante il periodo di lock-down della scorsa primavera, è stata quella di non poter uscire a fare una passeggiata a fine giornata dopo aver trascorso svariate ore di lavoro fermo davanti ad un computer. Poi, grazie alle restrizioni imposte a tutti, sia pur rispettate con una certa sofferenza, la situazione è decisamente migliorata e pian piano abbiamo riassaporato nuovamente il piacere di uscire all'aperto riacquistando un certo grado di libertà che nelle settimane precedenti ci era stato negato nel tentativo di salvaguardare la salute del maggior numero possibile di persone.

Per indole o per pigrizia, non dedico un tempo abbastanza significativo ad una salutare pratica sportiva. Tuttavia mi piace svolgere una moderata attività fisica che semplicemente consiste in lunghe e piacevoli passeggiate, per lo più in compagnia della consorte, godendo così assieme a lei un po' di svago nelle belle giornate di sole in modo da stemperare nel fine settimana le fatiche dell'attività lavorativa o le incombenze della vita familiare di chi ha genitori anziani da gestire.

In tempi recenti, continuando a lavorare prevalentemente in regime di smart-working ed avendo ridotto drasticamente i lunghi spostamenti in automobile per raggiungere la sede di lavoro, al fine di permettere alla mente di distaccarsi e trovare ugualmente tregua dopo la fervida attività di scrittura di programmi prima del rientro in famiglia, ho cominciato ad uscire di casa anche durante la settimana per effettuare una gradevole camminata.

Mi piace percorrere le vie del centro storico di Cremona. Se, come spesso capita, non indugio davanti al PC ben oltre l'orario canonico, la città brulica ancora di tanti individui che si attardano fuori casa prima del rientro per la cena. Non ho tragitti particolari o preferiti. Vado dove mi porta il caso, spinto più spesso dal desiderio di attraversare una via per me nuova, magari defilata e poco frequentata. Spesso però mi allungo verso la periferia seguendo l'ultimo sole che va a coricarsi dietro il maestoso Po. Oppure in direzione opposta fino a raggiungere il territorio di San Sigismondo che è praticamente adiacente all'ospedale la cui struttura è diventata a molti familiare nei momenti più acuti della pandemia per i numerosi collegamenti televisivi.

Mentre cammino ed addiziono passi sul cellulare, mi distacco lentamente da tutti quei ragionamenti che mi hanno tenuto impegnato nelle ore precedenti. Però, se mi sovviene qualche buona idea oppure il proposito di un ulteriore test da applicare agli algoritmi stesi durante la giornata, mi mando una sintetica email di promemoria in modo che l'indomani, scaricando la posta, me la possa ritrovare ed evitare che qualcosa vada perduto. Riesco così a raggiungere pian piano un ottimo e salutare punto di distacco con le incombenze di lavoro perché tutto è stato sistemato per bene e, se qualcosa è sfuggito, ho inviato l'appunto giusto per occuparmene il dì seguente.





Recentemente l'azienda per cui lavoro ha cambiato di qualche chilometro la sede dell' ufficio di zona spostandolo più vicino al centro di Desenzano a cui sono legati tanti ricordi della mia infanzia. In pausa pranzo mi piace tornare lungo le rive del lago di Garda che tanto mi era mancato quando da Padenghe ci siamo spostati nel territorio di Lonato. Un sabato pomeriggio ci ho portato Maria Luisa con la scusa di farle vedere la sistemazione nel nuovo ufficio. Poi abbiamo passeggiato per il centro fino all'imbrunire e nel mentre le raccontavo qualche episodio dell'infanzia legato a luoghi ancora riconoscibili, ma ormai decisamente cambiati e resi ancor più gradevoli da tutte le trasformazioni che si sono susseguite nel tempo e che, nel frattempo, mi ero perso.