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martedì 19 marzo 2024

La telefonata


 Tengo quasi sempre il cellulare in modalità aereo. Mentre lavoro è un atto dovuto; in altri momenti non so, forse per risparmiare la carica della batteria. E così mi capita di lasciarlo anche quando viaggio in automobile. E se non resta disattivo, generalmente è in modalità silenziosa.

Spesso non avverto la vibrazione e mi accorgo solo più tardi delle chiamate. Ieri sera però, mentre uscivo dall'ufficio, prima di salire in auto ho pure attivato il Bluetooth. Così se qualcuno chiama, posso rispondere subito, ho pensato fra me.

Certe cose le senti nel sangue prima che accadano. Mancavano ancora alcuni chilometri a Cremona e chiama Andrea, la telefonata più gradita che avrei potuto ricevere in quel momento.

Buona ombra


Già che ero sveglio presto ho approfittato per fare gli auguri ad un amico. Non perché lui sia padre, anche se in verità lo è di molti figli che ha in cura come pastore d'anime, ma perché in questa giornata dedicata a San Giuseppe è il suo genetliaco, per sfoderare un termine desueto.

E così scopro, ma farei meglio a scrivere "riscopro", la bellezza della genitorialità anche senza esse procreativi, senza essere padri nel senso proprio del termine avendo fatto da tramite con quel cinquanta percento di cromosomi affinché in una culla così mirabile come il grembo di una madre si sviluppasse da due gocce infinitamente piccole un nuovo essere infinitamente grande.

In quel piccolo seme le potenzialità c'erano già tutte e dobbiamo essere grati alla vita se siamo stati capaci di farlo crescere rigoglioso e forte come splendida creatura per fare un giorno altrettanto o perlomeno offrire un po' di buona ombra che tenga al riparo e dia sollievo nelle calure sempre più intense delle nostre fragili esistenze.