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sabato 18 aprile 2009

Banchieri usurai


Avrei voluto descrivere tutto il mio disappunto nel ricevere ieri l'estratto conto della banca, ma non so se ci riesco.

Allegato al resoconto mensile dei movimenti delle entrate e delle uscite c'era anche la comunicazione in regime di "trasparenza bancaria" con cui mi si informa che sono variate alcune delle condizioni che regolano il rapporto di conto corrente bancario.

Gli interessi creditori dal prossimo mese verranno ulteriormente ridotti ad un ridicolo 0,005% (Mi sono domandato quanti zeri dopo la virgola hanno ancora a disposizione per effettuare ulteriori ribassi prima di dover cambiare il sistema gestionale in uso).

Di seguito fanno poi sapere che l'interesse debitore in assenza di fido verrà anch'esso adeguato e dall'attuale 13,00% scenderà al 12,96%. Tutto questo come logica conseguenza per la diminuzione del tasso di sconto operato dalla banca centrale europea.

Ditemi voi se non è usura mantenere una così alta sproporzione fra gli interessi attivi e quelli passivi.

Non tutti i mali vengon per nuocere e la crisi di questi giorni probabilmente riporterà un maggior equilibrio nell'economia mondiale e un maggior senso etico negli affari. Forse anche solo perché pare che questo sia l'unico modo per fare in modo che le cose funzionino più a lungo.

O forse no. Forse non succederà nulla di tutto questo. Chi ha bruciato i soldi degli altri con investimenti truffa continuerà a barcamenarsi e passato il momento più duro tornerà a fare danni. Saranno altri a dover patire, come del resto hanno sempre fatto. Il mondo è dei furbi e si sa, è così che vanno le cose.

Sogno una vita diversa. Immagino un'esistenza in cui non sia negata l'intraprendenza individuale e la creatività di quanti vogliono mettere a frutto le proprie capacità. Vorrei che l'umanità tutta trovasse la via per raggiungere un vero benessere collettivo stabile e duraturo.

Ma forse questo è un sogno sbagliato. Forse non siamo destinati a vivere tutti con equità. Un'esistenza in cui ognuno si prodiga per far stare un po' meglio l'altro ed un po' meno bene se stesso, alla lunga potrebbe risultare noiosa. Come diversivo si potrebbe tornare così a sopraffare l'altro.

Forse il mondo è già perfetto così com'è fatto adesso, con le sue imperfezioni, con le sue grandi contraddizioni, con le sue ingiustizie, con le sue possibilità, con le sue aperture al tutto ed al niente.

sabato 4 aprile 2009

Luce nelle tenebre


Mercoledì sera ero a cena con alcuni amici, gli stessi ex-colleghi di lavoro con cui ho trascorso lo splendido fine settimana a Padova e dintorni quest'autunno passato.

Ancora una volta abbiamo messo le gambe sotto al tavolo de "L'aquila rossa" a Padernello. Questo locale evoca in me ricordi di antiche taverne romane. Non che io abbia una precisa idea di come esse fossero, ma l'ambiente rustico che qui ritrovo rimanda il pensiero indietro nei secoli quando nelle case non c'era il lusso dei nostri giorni.

La cucina è di buon livello. Mangiamo in abbondanza quasi tutto quello che c'è, gustando il sapore genuino dei piatti tipici di queste terre. Com'è normale, non manca sulla tavola un buon bicchiere di vino rosso che rallegra lo spirito e scioglie la lingua.

E' il giovane Lorenzo, come lui ama definirsi, a tener banco con i suoi racconti di lavoro e della comune passione per la fotografia. Credo che lui provi un piacere particolare nel sedere a tavola da protagonista ed intrattenere brillantemente gli amici con aneddoti vari che fanno aprire la bocca più al riso che al cibo.

Al termine della cena ci soffermiamo ancora alcuni istanti lungo la via del paese che porta al Castello. L'altro collega Roberto, che abita a pochi chilometri in quel di Quinzano e che conosce bene le geometrie di questi luoghi, mi fa notare le particolari aperture in stile casa-bottega che sono insolite dalle nostre parti.

Il cielo lascia andare qualche gocciolina di pioggia. Apro il bagagliaio dell'auto e sfilo dal fondo un ombrellone da spiaggia che Santina aveva ricevuto in regalo cambiando l'olio presso un distributore di carburante. Non è mai stato aperto e l'occasione mi pare un tantino strana per farlo ora dopo così tanti anni. Ho anche un ombrello normale, ma così facendo speravo di dar riparo anche agli altri quattro amici. Resto un po' deluso nel vedere che la superficie di copertura non è poi così generosa come mi aspettavo. Poco male, non piove troppo forte.

Passeggiamo fino in fondo alla via, dove scorgiamo nel buio la sagoma dell'austero castello. Il disordinato cantiere, visto in precedenza, lascia ora il posto ad una regolare cinzione. Penso che qualche volta sarebbe bello tornare a vederlo col sole e non sempre di notte alla fioca luce di un lampione che rischiara un poco le tenebre.

Il muggito di qualche vacca che proviene da una delle stalle adiacenti sembra volerci spronare ad andare a letto. Quando ci salutiamo è passata da pochi minuti la mezzanotte. Non ritorno verso Brescia, ma scendo verso Cremona dove mi aspetta Maria Luisa.

Cerco di viaggiare lentamente nel buio della notte, ma l'auto sembra aver fretta di arrivare. Mentre sto giungendo nei pressi di uno dei tanti paesini di campagna che mi separano dalla città, m'imbatto in un grosso leprotto che proviene lesto da destra. Ha la precedenza e con una brusca frenata lo lascio passare. Per associazione d'idee mi viene in mente il titolo di un bel film visto in gioventù: "Corsa della lepre attraverso i campi".

In un attimo sono a destinazione. Non è troppo tardi e vedo ancora gente che si muove per le vie del centro. Cercando di non far troppo rumore salgo in casa. Mi piace muovermi al buio, ma Maria Luisa ha lasciato accesa la luce del mio comodino e così non devo sfoderare le mie doti di micio. Lei ha il sonno leggero e sentendomi arrivare si sveglia. Trovo ad accogliermi il suo assonnato sorriso che copro subito con un bacio.

Ora il letto accoglie anche me. Solo lo spazio di una breve preghiera. C'è tempo domani per raccontarci le nostre emozioni della giornata. Buonanotte, amore mio.