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domenica 28 aprile 2013

Tra inferno e paradiso

Chi resta ancorato ai ricordi, si sa, non può andare lontano. D'altra parte i ricordi sono l'ampio bagaglio di chi ha viaggiato tanto. Così, quasi in maniera aforismatica, mi veniva da chiosare un po' di tempo fa ad un amico su Facebook. Talvolta però ci si muove più con la mente che con il piede e, se la fantasia non fa difetto, le meraviglie da scoprire sono certamente più numerose di quelle che potremmo scorgere realmente con i nostri occhi.

Un buon libro è spesso il nostro biglietto di viaggio più caro, non economicamente parlando. Saliamo sul treno di una nuova lettura e non è infrequente scoprirsi dispiaciuti di essere ormai giunti a destinazione. Ora che eravamo entrati in sintonia con i nostri compagni di viaggio, ci tocca a malincuore di scendere da quel vagone che ci aveva tenuti ben al riparo per alcune ore dal mondo agitato che c'è là fuori intorno a noi.

A volte di un romanzo non sappiamo trattenere che una frase soltanto. Forse dell'intero scritto ne conserva il sapore intenso o magari siamo noi soltanto a darle un valore alto perché quel capoverso risuona e fa muovere le corde del nostro animo. E così per un attimo restiamo sospesi in quel limbo che è a metà strada fra l'inferno delle nostre preoccupazioni quotidiane ed il paradiso che custodisce i nostri sogni migliori.


domenica 7 aprile 2013

Aria nuova

Esco per un attimo sul balcone
 e sento dapprima sulle gote
 e poi su per le narici
una fresca brezza come d'aria nuova.

Ma non c'è il sole
 e tutt'attorno splende il grigio
in questo cambio di stagione
che forse non meritiamo
 e che pertanto seguita a non tornare.

Basta pioggia, che è benedetta sì,
 ma quando è troppa
mina la salute delle ossa fin al punto
che poi anche lo spirito ne risente.

Ma non s'odono gli uccelli cantare intorno?
 Dove saranno mai invece di far da sottofondo
nel lento fluire delle nostre giornate?

Mi dedicherò ancora un po' agli affanni di sempre
 e chissà se è giusto che io spenda così
il prezioso tempo che più non torna.

Dimmelo tu qual è il modo più opportuno
di venirti incontro amore
senza temere di aver preso la strada più lunga
come un navigatore configurato male.

Eppure non dovrei esitare ancora
 perché è lontana l'ora in cui imparai
come imboccare la diritta via.

Tienimi per mano perché il giorno presto muore
e se ti ho accanto
anche l'aria nuova di cui ho bisogno non manca.

Nella tremula luce di una candela
contemplo il tuo sorriso
e non c'è cena che mi possa dare
identica sazietà, come starti a guardare.