In Fai bei sogni scrivo che non essere amati è una sofferenza grande, ma non la più grande. La più grande è non essere amati più. Assaggiati e sputati come una caramella cattiva. E' il timore di venire abbandonati che ci impedisce di abbandonarci.
Quando illustro in pubblico questi concetti mi capita di incrociare smorfie perplesse. Allora li attribuisco a Jung.
Per non avere più paura di soffrire è indispensabile liberarsi dal dolore. Milioni di persone provano a farlo ogni giorno, prodigandosi in preghiere e buone azioni oppure stordendosi con droghe ed esperienze estreme. Ma, come diceva Jung, i ricordi dolorosi non si possono eliminare. Quello che si può eliminare è il dolore associato ai ricordi.
Oggi riesco a pensare a mia madre senza più provare dolore perché ho accettato intimamente una verità indimostrabile: che tutto ciò che accade è sempre giusto e perfetto. Che il dolore è qualcosa che ci capita addosso non per sfortuna, ma per concederci l'opportunità di conoscere la parte irrisolta di noi.
(...)Quando illustro in pubblico questi concetti mi capita di incrociare smorfie perplesse. Allora li attribuisco a Jung.
Per non avere più paura di soffrire è indispensabile liberarsi dal dolore. Milioni di persone provano a farlo ogni giorno, prodigandosi in preghiere e buone azioni oppure stordendosi con droghe ed esperienze estreme. Ma, come diceva Jung, i ricordi dolorosi non si possono eliminare. Quello che si può eliminare è il dolore associato ai ricordi.
Oggi riesco a pensare a mia madre senza più provare dolore perché ho accettato intimamente una verità indimostrabile: che tutto ciò che accade è sempre giusto e perfetto. Che il dolore è qualcosa che ci capita addosso non per sfortuna, ma per concederci l'opportunità di conoscere la parte irrisolta di noi.
Se da quando nasci a quando muori nella tua vita non è cambiato tutto o almeno qualcosa, significa che la vita non ti è servita a niente.
A SOGNI FATTI in Fai bei sogni di MASSIMO GRAMELLINI - LONGANESI