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domenica 30 maggio 2010

Premonizioni ineluttabili


Mi sento prigioniero, limitato nella mia libertà di azione. E questo semplicemente perché da oltre tre settimane ho perso l'uso dell'automobile. E' proprio vero che apprezziamo fino in fondo quello che abbiamo solo nel momento in cui ne restiamo senza. Questo vale per i beni materiali e tanto più per le persone.

Sto attendendo con una certa impazienza che il bravo meccanico a cui mi sono affidato completi il suo lavoro. Purtroppo a causa di un violento ed intensissimo nubifragio abbiamo avuto l'allagamento del cortile per l'acqua che, fuoriuscita dalla roggia comunale, si è riversata in esso fino alla rovinosa altezza di circa un metro.

Fortunatamente sono coperto con l'assicurazione per danni causati da eventi naturali. Ad alcuni dei miei condomini non è andata altrettanto bene ed ora attendono speranzosi che l'ufficio tecnico del Comune completi la perizia per definire le sue responsabilità così, forse, potranno ricevere un indennizzo per le loro cose.

Qualche giorno prima di questi avvenimenti continuavo a pensare che non mi era ancora capitato nulla all'auto. Nessun incidente, nessun graffio, neppure  nell'entrare o uscire dal garage, come invece mi era successo con le precedenti autovetture, oltretutto di dimensioni più ridotte.

Anni fa avevo vissuto la stessa sensazione di premonizione con Santina. Mi ero soffermato a pensare più volte, mentre rincasavo dal lavoro, che stavamo trascorrendo un periodo sereno e tranquillo, a volte perfino noioso, ma che la felicità stesse appunto in questo. Niente di straordinario o di troppo diverso dall'usuale, se non le solite cose di tutti i giorni, senza preoccupazioni, né affanni.

Poi, come lo strano silenzio che precede la catastrofe o qualche altro cataclisma naturale, gli eventi precipitano e ne vieni travolto. Ed è già molto poterne uscire indenni, salvando la pelle. Non sempre è così. Qualche volta invece che la conta dei danni, ci resta la ben più gravosa conta dei morti.

Può darsi che qualcuno di noi, dotato di una maggiore sensibilità, riesca in qualche forma a sentire in anticipo i guai che già stanno galoppando di gran carriera e porteranno ineluttabile distruzione. In caso di terremoto pare che alcuni animali riescano a percepire qualcosa e diano segni d'irrequietezza ed agitazione.

Se fossimo bravi e sapessimo interpretare bene queste avvisaglie, potremmo tentare di metterci in salvo per tempo e limitare, se non evitare completamente, la rovina che, tutto sommato, finisce sempre col coglierci impreparati.

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