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giovedì 31 marzo 2016

La prima lettera

A pochi giorni dalla data d'inizio del nostro fidanzamento, nel giugno del 2006 partivo coi ragazzi alla volta del mare per una vacanza prenotata da tempo, ben prima di conoscere Maria Luisa. Quello stacco di due settimane al principio del nostro cammino è stato per me l'occasione propizia per scriverle alcune lettere in modo che potessimo sentirci reciprocamente più vicini. Questa sera ho riletto dopo tanto tempo la prima di queste missive e così, con l'autorizzazione di mia moglie, ho deciso di trascriverla e rendere pubblico il suo contenuto.

Roseto degli Abruzzi, 10.6.2006 17:20

Maria Luisa amore mio,
eccomi qui. Volentieri inizio questo diario di bordo per raccontarti, senza pretese, questo piacevole viaggio. Spero che la calligrafia non sia troppo inclemente in modo da consentirti una lettura scorrevole. Magari per strada cambierò stile più volte, dimostrando così in qualche modo quella poliedricità che sento di avere ;-)) Chi si loda s'imbroda ? Sicuramente! Mi trovo in spiaggia sotto l'ombrellone. Per oggi niente sole. In verità non avrei voglia di prenderne troppo in tutta la vacanza: invecchia la pelle e la mia mi pare già fin troppo raggrinzita. Civetteria di mezza età. E' inutile che meni il can per l'aia e quindi ricomincio dall'inizio. Ieri sera, dopo che ci siamo sentiti al telefono, approfittando del computer acceso dai ragazzi, ti ho voluto mandare la mail con l'elenco delle nostre videocassette. L'ha stilato Andrea ancora tempo fa e poi nei giorni scorsi l'ha aggiornato con gli ultimi titoli. Mi sembrava bello aggiungervi alcune immagini. Alcune di Lourdes, con Sauro e altre sparse di anni passati. Chiude quella che ho scannerizzato dalla fototessera della mia ultima carta d'identità. Quasi un formato poster... Fatto questo, ho raccolto la spazzatura, monnezza come si dice nella capitale, e in pantaloncini e maglietta sono uscito per gettarla. La tenuta semi-vacanziera ancora non si addiceva al fresco clima della sera. Rientrato ti ho dato la buonanotte con l'SMS che sai e poi sono effettivamente crollato. Purtroppo, o per fortuna, l'implacabile sveglia alle 4:50 ha fatto il suo dovere e quindi son dovuto uscire dal letto. Dopo gl'immancabili riti mattutini al bagno, rasatura esclusa, ho destato i ragazzi che non si son dimostrati tanto solleciti ad uscire dal letto. Chiuse le valigie e salutati i pesciolini rossi (per due settimane dovranno digiunare! Ma spero che l'abbondanza di cibo dei giorni scorsi possa essere loro d'aiuto fino al nostro ritorno. Non m'andava di affidarli a nessuno, come invece avevo fatto altre volte. Son rimasti soli anche per Lourdes, ma la durata era inferiore...) siamo usciti di casa. Mi sono accorto di avere ancora attaccato la linguetta con l'indirizzo ed il logo Brevivet e quindi dietro front per lasciarlo a casa: a Roseto non serve sicuramente. Appena caricata la 206, stranamente le valigie e gli altri colli non così abbondanti da oscurarmi la visuale di guida. Visto il garage libero ne ho approfittato per infilarci la Passat. Ho perso l'abitudine e dato che è più ingombrante ho dovuto correggere la manovra più volte. Man mano che la lettera avanza mi rendo conto che la grafia peggiora. Porta pazienza. Spero vivamente che tu possa districarti comunque. Dovresti essere allenata alle varietà dei tuoi studenti, ma come si dice non c'è mai limite al peggio. Passa nel frattempo un vu cumprà che mi propone, pensa, un Rolex e non mi degno neppure di alzare lo sguardo. Ritorniamo al viaggio. Salutato Dio con qualche breve preghiera della tradizione popolare ci dirigiamo verso l'autostrada: sono le 5:50. Andrea sentenzia che il traffico è scorrevole (a dir poco) e sarebbe ideale anche le altre mattine per andare al lavoro. (Penso fra me che con queste mie avrai materiale in abbondanza per un'analisi grafologica...) Il sole sta per fare capolino dai monti. E' comunque già chiaro da un pezzo. Via in direzione di Verona dove poi imboccheremo la Brennero Modena, la Milano Roma ed infine l'Ancona Bari. Mentre i ragazzi sonnecchiano mi lascio cullare da qualche dolce pensiero di me e di te. Di come la vita abbia ormai preso una piega diversa e sembri tutta in discesa, senza per questo sottovalutare le immancabili difficoltà che potranno presentarsi sul nostro cammino. Ma la vita è così e va affrontata, come già ti dicevo, un passo dopo l'altro, guardando bene però dove si va. Ci tenevo ad attraversare Bologna prima delle 8 per evitare il grosso del traffico. Verso le 7:30 siamo nei pressi di Borgo Panigale. Neanche il tempo di gioire un poco che le immancabili segnalazioni stradali annunciano code fino a San Lazzaro. Subiamo qualche rallentamento ed in alcuni momenti un vero e proprio fermo, ma poi si riparte. Andrea già da un po' aveva detto di aver fame. L'ho pregato di pazientare almeno fin dopo Bologna e così al secondo Autogrill ci siamo fermati per la ben nota "sosta idraulica". Data l'ora era preso d'assaltro ed Alessandra ha dovuto subire una coda alla toilette maggiore della mia. Andrea non ne aveva bisogno. Con sorpresa ho notato disperate signore farsi largo nel nostro bagno. Colte da disperazione? Dopo una non breve coda alla cassa, abbiamo cominciato a "nuotare" per farci servire i cappuccini. In quella calca è stato bello vedere che comunque tutti riuscivamo a mantenere la pazienza, ma quello che più conta a non rovesciarci addosso la colazione l'un l'altro. Saliti in macchina con in corpo una certa dose di caffeina come coadiuvante per una guida vigile ed attenta attraversavamo man mano i vari paesi della riviera adriatica. I ragazzi ormai ben desti, ma soprattutto Alessandra, cominciavano a diventare un po' troppo chiassosi e onde evitare pericolose distrazioni per la guida ho voluto infilare prontamente nel lettore CD dell'auto le Quattro stagioni di Vivaldi che hanno subito infuso rilassatezze e placato ogni velleità d'insubordinazione. Sto realizzando che con questo fluire di getto di parole, pensieri e riflessioni, non sempre lucide, rischio di costringerti ad un improbo esercizio di lettura, senza sapere ancora come te la cavi con le mie "volute" d'inchiostro (piccola licenza poetica (?)). Come già detto al telefonino, abbiamo subito qualche altro rallentamento in vista dell'arrivo, ma poi la tanto agognata indicazione di Roseto ci ha fatto capire che non avremmo tardato per il pranzo. Al casello ho voluto di proposito imboccare quello automatizzato. Ci ho dovuto litigare un po'. Prima vi ho infilato 20 € che mi ha sollecitamente restituito perché inaccettabili secondo lui: che schizzinoso! Allora ho sfilato la carta di credito ed ho provato con quella. Dopo un paio d'infruttuosi tentativi ho trovato finalmente la sequenza e la bocchetta giusta ed abbiamo disbrigato l'uscita prima che qualcuno dietro di noi si spazientisse. Comincio ad avere le dita indolenzite. Ho scritto di getto e sono quasi in zona Cesarini. Ho tentato di prender sonno subito nel pomeriggio, ma probabilmente per la troppa stanchezza non ci sono riuscito. Eppoi sono rientrati in stanza i ragazzi che tutti eccitati volevano scendere in spiaggia e quindi ho dovuto assisterli con il necessaire... Poi devo essere comunque caduto nell'oblio ed avrei anche tirato dritto, ma non volevo arrivare all'ora di cena e quindi sono sceso in spiaggia da dove ti sto parlando. Andrea ed Alessandra, ormai stufi, sono saliti nuovamente in stanza. La giornata è ancora piacevole, ma l'aria fresca porta ancora la memoria delle fredde giornate scorse, come mi ha detto il bagnino Giacomo, influenzato. Piccola pausa prima dei saluti finali. Che poi non si capisce se sono arrivato fin qui per non lasciare spazi bianchi oppure non sono andato avanti per penuria degli stessi.
Perdona la prolissità. Un abbraccio stretto. Baci, tuo Romano

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