Translate

martedì 27 maggio 2008

Modello Unico

Alcuni giorni fa ho ricevuto una lettera dall'Agenzia delle Entrate. Ancora prima di aprirla ho cominciato ad agitarmi chiedendomi cosa c'era di nuovo che non andava.

Infatti avevo già subito in passato un accertamento fiscale per qualcosa che non tornava nella mia dichiarazione dei redditi.

Quando Santina era viva se ne occupava lei grazie alle sue competenze acquisite in occasione del suo primo lavoro svolto presso lo studio di un commercialista. Poi ho provveduto in autonomia facendomi assistere dall'ottimo programma messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate. Sono sicuro che anche lei avrebbe apprezzato tantissimo questo strumento dato che la scadenza per la compilazione della dichiarazione dei redditi era motivo ogni volta di notevole ansia.

Nella prima notifica mi veniva richiesto di esibire copia di tutte le fatture e ricevute relative a spese sanitarie, di ristrutturazione e oblazioni. Per un errore nella comunicazione dei dati da parte dell'INPS i miei figli non risultavano essere a carico come da me dichiarato. Il limite previsto dalla legge per essere considerati "fiscalmente a carico" è fissato in Euro 2.840,51 mentre invece dai controlli incrociati per ognuno di loro risultava un reddito di circa 3.000 Euro. Di poco superiore, ma sufficiente a farmi perdere le detrazioni d'imposta per familiari a carico.

Sapevo benissimo che la porzione di pensione di reversibilità dei mie figli non superava i 1.500 Euro e quindi fu facile scoprire che c'era stato un errore di doppia comunicazione durante la trasmissione dati dall'INPS all'Agenzia delle Entrate. Presentando copia di tutta la documentazione che avevo conservato con cura sono riuscito a sistemare la cosa. Sorvoliamo sul fatto che mi sono dovuto presentare varie volte all'ufficio territoriale di competenza prima che fosse confermata la totale correttezza della mia dichiarazione originale.

Con l'ultima notifica di questi giorni credo invece che abbiano ragione loro. Nel maggio del 2005 mio figlio Andrea ha cominciato a lavorare ed io ingenuamente ritenni che per i primi 4 mesi egli fosse a mio carico, non avendo percepito per quel periodo un reddito superiore a quanto stabilito dalla legge. Nella lettera mi veniva anche richiesto di esibire la documentazione relativa alle erogazioni liberali in denaro a favore delle ONLUS e/o delle popolazioni colpite da calamità pubbliche o da altri eventi straordinari.

Sicuramente i 1.300 Euro portati in detrazione devono essere parsi eccessivi. Ma loro non sanno che ho adottato tre bambini a distanza a cui mando regolarmente ogni anno 300 Euro ciascuno. Inoltre in quel periodo ne ho elargiti altri 400 per sostenere la costruzione di un villaggio in una delle località devastate dallo tsunami di cui sicuramente tutti abbiamo ancora un vivo ricordo.

Quando si fa un'offerta non dovrebbe sapere la mano destra quello che fa la sinistra. Però penso che un po' di pubblicità non fa mai male. Magari l'impiegata dell'ufficio delle imposte potrà trovare qualche stimolo in più per fare altrettanto.

Anche Maria Luisa che già sosteneva un bimbo con un'adozione a distanza, dopo aver appreso delle mie tre ha deciso di incrementare a due il numero delle sue.

In uno dei primissimi post di questo blog inserivo questa dedica:

Appongo una dedica per i miei figli adottivi a distanza.

A

Mallampalli Pradeep Kumar,
Nandikolla Prasanna - India e
Sofia Rufael - Eritrea

con grande affetto.

Fate come me. Adottate anche voi almeno un bambino a distanza.


Nessun commento: