Translate

lunedì 31 dicembre 2018

Regalo

Abbiamo ricevuto un grande regalo e siamo impazienti di aprire il pacco e guardarci dentro. Nell'attesa di quel momento in cui ogni cosa sarà disvelata seguitiamo con il nostro quotidiano daffare.

domenica 23 dicembre 2018

Una luce nel deserto

«Io sono la luce del mondo, chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».

domenica 18 novembre 2018

Ruggine

Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

sabato 3 novembre 2018

Il labirinto

Quel percorso tortuoso che c'invischia e ci impedisce di arrivare ad uno sbocco definitivo non si cela all'interno della nostra mente, ma è intorno a noi. Ci muoviamo ossessivamente avanti e indietro presi da grande affanno. La soluzione più semplice è quella di scavalcare.


Maze

C'è nella mia mente un labirinto di forme e di colori che blocca le parole e le trattiene per non farle uscire. Non sfugge il suono e non c'è aroma palpabile. Una sottile ragnatela invischia tutto quanto.


sabato 27 ottobre 2018

Non è la realtà

Ci diamo tutti un gran daffare per presentarla al meglio di quel che appare. Ma quello che noi andiamo dipingendo con cura e passione a tinte vivaci e sgargianti non è la realtà.

domenica 21 ottobre 2018

A destra e a sinistra

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».

sabato 13 ottobre 2018

Il più grande

Se uno vuole essere il più grande, sia il più piccolo. Perché chi vuole essere il primo sarà umiliato. Chi invece non vorrà essere il primo, sarà premiato.


mercoledì 26 settembre 2018

Attraverso

Lo sguardo passa attraverso, ma io non vado oltre perché una barriera impenetrabile arresta il mio passaggio.


4 x 4

4 x 4 = 16.
4 x 4 = trazione integrale.
4 su 4 = sovrapposti.
4 e 4 = contrapposti.
4 di 4 = composti.
4 con 4 = sommati.
4 o 4 = scelti.
4 ...


sabato 15 settembre 2018

Il treno

Sfreccia veloce davanti a me. Come un lampo il rapido treno corre in avanti verso la destinazione. Ma io resto seduto ad osservare in lontananza quella vecchia locomotiva che sbuffando torna indietro verso casa.

lunedì 27 agosto 2018

La sfera di cristallo

A volte ho la netta sensazione di riuscire ad intravvedere gli eventi che non sono ancora accaduti, come se guardassi attraverso una magica sfera di cristallo. Ciò che dapprima appare come oscuro e nebuloso, ad una più attenta osservazione diviene poi chiaro e luminoso.


martedì 24 luglio 2018

Il ponte

C'è un tassello adatto a ricostruire quel ponte rotto che inesorabilmente separa ciascuno di noi da un destino di felicità.

giovedì 28 giugno 2018

L'alfabeto

Non faccio altro che scrivere tutto il giorno una parola dopo l'altra. Segni interminabili di un alfabeto diverso dalla lingua parlata. Cerco di essere chiaro, ma non son certo di riuscire a farmi obbedire. Esprimo ciò che devo e lo lascio lì a decantare finché qualcuno non mi viene a dire che c'è un errore da sistemare.

sabato 16 giugno 2018

Pecore al pascolo

Feci un altro disegno.
Il mio amico mi sorrise gentilmente, con indulgenza. "Lo puoi vedere da te", disse, "che questa non è una pecora. E' un ariete. Ha le corna". Rifeci il disegno una terza volta, ma fu rifiutato come i tre precedenti."Questa è troppo vecchia. Voglio una pecora che possa vivere a lungo".
Questa volta la mia pazienza era esaurita, avevo fretta di rimettere a posto il mio motore. Buttai giu un quarto disegno. E tirai fuori questa spiegazione: "Questa è soltanto la sua cassetta. La pecora che volevi sta dentro". Fui molto sorpreso di vedere il viso del mio piccolo giudice illuminarsi:
"Questo è proprio quello che volevo. Pensi che questa pecora dovra avere una gran quantita d'erba?"
"Perché?"
"Perché dove vivo io, tutto è molto piccolo!"
"Ci sara certamente abbastanza erba per lei, è molto piccola la pecora che ti ho data".
Si chinò sul disegno:
"Non cosi piccola che - oh guarda! - si e messa a dormire…
"E fu cosi che feci la conoscenza del piccolo principe.

sabato 9 giugno 2018

Offerta speciale

Ti fan tutti un sacco di grandi offerte così da farti sentire un grande sovrano. Ma in realtà tu resti piccino e son loro a crescere a dismisura.

sabato 26 maggio 2018

Il bosco dei giganti

Non si vede in giro altro che un'orda di minuscoli folletti dispettosi pronti a colpire e a scomparire nell'ombra. Dove sono finiti i nostri amati Giganti?

sabato 12 maggio 2018

La valle del brindisi

Studio grafico per la campagna di promozione e riqualificazione della zona territoriale depressa al fine di convertirla in area per la produzione intensiva di prodotti enogastronomici.

domenica 6 maggio 2018

Il sangue blu

La classe non è acqua. Se c'è del sangue blu, basta punzecchiare un poco per vederlo fuoriuscire.

sabato 5 maggio 2018

La staccionata

C'è una densa staccionata che ci impedisce di vedere oltre. Noi ci proviamo, ma riusciamo soltanto a sbirciare, osservando attraverso uno stretto pertugio.


sabato 28 aprile 2018

Sbavature di colore

M'era venuta l'idea di giustapporre, in una sorta di mosaico, tutte le immagini che avevo realizzato in precedenza ridimensionandole per bene in modo che avessero tutte la stessa dimensione, come regolari piastrelle di un pavimento. Poi, quando le ho viste tutte piccine, una di fianco all'altra in "Esplora file", ho pensato che era meglio lasciar perdere. Ed è così che sono approdato a questo elaborato che vuol essere una sorta di omaggio alla perfezione classica, senza per questo avere velleità di raggiungerla anch'io in questo disegno.

sabato 21 aprile 2018

Società liquida

Perché la società è diventata liquida? Può un vento gelido renderla di nuovo solida?

Il villaggio

Dov'è il capo del villaggio ? Cercasi persona per servire e non per comandare.

domenica 15 aprile 2018

La forma

Perché le cose non hanno sempre la forma che vogliamo? Perché tutto diviene e cambia?

sabato 14 aprile 2018

domenica 11 marzo 2018

Il disegno

 Nel mare del silenzio una voce si alzò;
da una notte senza confini una luce brillò
dove non c'era niente quel giorno.

Avevi scritto già il mio nome lassù nel cielo;
avevi scritto già la mia vita insieme a Te;
avevi scritto già di me.

E quando la tua mente fece splendere le stelle;
e quando le tue mani modellarono la terra
dove non c'era niente quel giorno.

E quando hai calcolato la profondità del cielo;
e quando hai colorato ogni fiore della terra
dove non c'era niente quel giorno.

E quando hai disegnato le nubi e le montagne;
e quando hai disegnato il cammino di ogni uomo
l'avevi fatto anche per me.

Se ieri non sapevo oggi ha incontrato Te
e la mia libertà è il tuo disegno su di me;
non cercherò più niente perché
Tu mi salverai.


Questo è il canto con cui si è conclusa la celebrazione della messa questa mattina in parrocchia. L'abbiamo cantato insieme così tante volte che è quasi un peccato per me riuscire a cogliere il vero significato della prima strofa solo adesso che l'ho riportato in testa a questo post con una semplice operazione di copia e incolla dopo una veloce ricerca in Google.

Non voglio spendere tante parole perché in verità non ne ho. Ma la canzone "Il disegno" è riuscita ad ispirarmi in un istante una povera riflessione che voglio condividere pubblicamente e che si riallaccia all'affermazione della strofa finale: "la mia libertà è il tuo disegno su di me".

Libertà e predestinazione, due termini che paiono in antitesi e che definiscono situazioni umane e spirituali in apparenza inconciliabili. Se Dio ha concepito un disegno su di me e la mia unica libertà è quella di adeguarmi a ciò che era già stato scritto fin da quando per un imperativo del suo volere tutte le cose hanno avuto inizio, possiamo davvero parlare di libera scelta o, al contrario, dobbiamo pensare ad un destino ineluttabile contro cui non ci possiamo opporre?

Nella lettera agli Efesini San Paolo scrive: "In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà". Quindi sembrerebbe prendere corpo questa specie di primigenia costrizione che ci porterebbe quasi ad affermare che la vera libertà umana stia invece nell'opporsi a questo disegno precostituito.

Se il progetto è unico e all'uomo è data come sola facoltà la possibilità di assecondarlo oppure di rigettarlo, ebbene in questo caso possiamo ancora parlare di grande amore di Dio nei nostri confronti?

Io credo che la libertà che Dio lascia all'uomo sia totale. Ma nella sua miseria, come potrebbe l'uomo arrivare a Dio se non vi fossero una molteplicità di percorsi e di cammini che hanno tutti potenzialmente la stessa possibilità di farci arrivare a Lui?

Non c'è insomma davanti all'uomo un'unica angusta strada che punti diritto a Dio e da cui l'uomo possa soltanto scegliere di deviare nell'esercizio della propria liberta. Le possibilità che ci sono state offerte sono infinite e, sia chiaro, non tutte portano alla nostra salvezza. Ma qualunque scelta facciamo esercitando il nostro libero arbitrio, possiamo stare certi che mai ci sarà preclusa la possibilità di tornare a Dio.

Scegliere Dio è un atto veramente libero ed è un autentico scambio d'amore. Così come l'amore fra due coniugi che è figura reale dell'amore divino e che richiede reciprocità per essere veramente tale.

sabato 3 marzo 2018

Le palline

I giochi sono fatti. Fra non molto svuoteranno l'urna. E così vedremo se son di più le palline bianche oppure quelle nere.

domenica 11 febbraio 2018

E l'ultimo spenga la luce

Mi sono sempre piaciuti gli ammonimenti di Seneca. Il suo invito a non sprecare il tempo e a considerarlo un bene prezioso è stato oggetto di vecchie riflessioni che oggi, in qualche modo, mi piace riprendere.

Lo sappiamo tutti che dal momento della nostra nascita l'unica cosa veramente certa è che dobbiamo morire. Però, finché siamo giovani, questo pensiero ci lascia abbastanza indifferenti, quasi non ci riguardi.

E poi la vita passa come un lampo.

Se siamo stati bravi, se abbiamo sfruttato bene tutte le carte che potevamo giocare, mentre avanziamo nell'età continuiamo a godere di una diffusa serenità per aver speso al meglio i talenti che ci erano stati affidati.

Così come si impara a vivere ogni giorno, anche morire è una cosa a cui dobbiamo arrivare preparati. E visto che non è facile, meglio farci un pensiero ogni tanto.

Se avessi di nuovo vent'anni, ma con la testa di adesso, saprei bene come comportarmi...
Se nascessi un'altra volta, imboccherei una strada diversa da quella percorsa a suo tempo...


A parte il fatto che non è mai troppo tardi per dare una sterzata decisiva se la direzione in cui ci stiamo muovendo non ci piace, forse ci siamo dimenticati le ragioni fondanti di alcune nostre scelte e pertanto ora non dovremmo essere troppo dispiaciuti di dove ci ritroviamo.

Non abbiamo fatto soldi abbastanza?
Non siamo diventati famosi?
Non abbiamo conquistato luoghi di potere?
Non abbiamo costruito qualcosa per cui meritarci un monumento alla memoria?

Se è questo ciò che volevamo, dobbiamo domandarci se abbiamo fatto abbastanza per raggiungere l'obiettivo oppure se siamo rimasti immobili in attesa che qualcuno ce lo calasse dall'altro, magari soltanto per la nostra bella faccia, come un ricco premio vinto alla lotteria senza neppure aver acquistato il biglietto.

Il sogno americano non è possibile solo oltre oceano, anche se ammetto che là possa essere un tantino più facile realizzarlo. Ma noi amiamo anche altro. Il buon cibo, rapporti autentici con le persone, essere generosi. Tutte cose che non sono necessariamente una scorciatoia nei nostri avanzamenti di carriera, ma indubbiamente contribuiscono ad elevare la qualità della nostra vita.

E così, quando ci viene voglia di fare i contabili e proviamo a tirare le somme della nostra esistenza, dobbiamo considere tutte le variabili in gioco.

Se era importante amare, e noi l'abbiamo fatto, la morte non dovrebbe farci paura. Non ci dovrebbe dispiacere farci da parte perché quello per cui eravamo veramente destinati noi l'abbiamo raggiunto.

domenica 28 gennaio 2018

Più giusto

E' più giusto fare quello che si deve oppure quello che si vuole? Dipende. Ci sono momenti in cui è necessario dedicarsi a ciò che in quell'istante reclama la nostra operosità e altri invece in cui si può tranquillamente lasciare che le cose restino come sono e fare un po' quel che ci pare.

Provo a lasciarmi andare un poco, senza farmi frenare da dubbi o ripensamenti. E nel farlo lascio perdere per un attimo il disegno introduttivo che mi piace sempre apporre, ma che poi finisce col togliermi la voglia di scrivere.

Ho rivisto due cose che mi han fatto tornare indietro negli anni. Ieri ha catturato la mia attenzione il vecchio porta ombrelli in rame di papà in cui mamma, probabilmente da sempre, ficcava dentro gli stracci utilizzati per spolverare casa. Sono rimasto un attimo a fissarlo, quasi lo vedessi in quel momento per la prima volta. Lo studiavo dall'alto e cercavo di richiamare alla mente qualche ricordo dell'infanzia in cui quelle scanalature e quelle sagomature a sbalzo mi si paravano davanti all'altezza degli occhi. Quasi non riuscivo a credere che vi possa essere stata un'età in cui, così piccino, mi potessi relazionare da pari a pari con quella specie di vaso che da sempre ha alloggiato in casa dei miei genitori. Dopo aver continuato a fissarlo per alcuni istanti non ho resistito alla tentazione e vi ho immerso la mano. Sì, uno straccio di lana era ancora lì dentro e con rassicurante continuità mi aveva ricollegato al mio passato.

Oggi invece stavo guardando fuori dalla finestra della cucina di mio padre ed una macchia sul marmo ha catturato di nuovo la mia attenzione e mi ha riportato ancora una volta indietro nel tempo. Quella macchia mi è sembrata insolitamente bassa, ben più di quel che avrei immaginato dato che non ricordavo di essere stato così piccino quando era stata spiaccicata lì sopra un po' di pasta gommosa che si poteva soffiare ad arte con una cannuccia per farne grandi bolle colorate. In verità io e mio fratello non siamo mai riusciti a forgiare niente di durevole ed un poco di pasta era finita sullo stipite da cui non siamo mai più riusciti a levarla via. Quell'impasto appiccicoso col tempo si è praticamente vetrificato ed oggi è ancora lì come un'anomalia fra le venature della pietra calcarea. Forse basterebbe un semplice pezzo di carta abrasiva per ridare all'infisso il suo originario splendore. Poi penso che se mio padre ha tollerato che vi restasse per così tanto tempo, allora posso pazientare anch'io e lasciare che questa specie di fossile resti lì dove si trova e possa continuare a solleticare i miei ricordi per molti anni ancora.

domenica 21 gennaio 2018

Lunga la strada

Mi sembra di essere tornato indietro agli anni del liceo quando sostavo diversi minuti davanti al foglio bianco per raccogliere le idee prima di partire con decisione nello svolgimento del componimento per la prova di italiano.

Altre volte le parole mi uscivano di getto e la mano faticava a star dietro ai pensieri che s'erano formati in testa con la rapidità di un lampo.

Non racconto una bella storia da molto, parecchio tempo. Poi ci sono momenti in cui senti inarrestabile il desiderio di tracciare qualcosa. La forma è lì dentro di te come un abbozzo, ma già compiuta e chiede solo di uscire ed essere riversata su qualcosa che le dia persistenza come un file di Paint ed arricchita con sfumature di colore secondo l'estro e l'inclinazione del momento.

Non sempre il risultato finale coincide esattamente con l'abbozzo originario. Man mano che il nostro elaborato prende corpo aggiungiamo questo o quel particolare che prima non avevamo nemmeno immaginato. Lo facciamo per puro piacere del tratto che la nostra mano va tracciando, ma anche come conseguente stimolo scaturito da una associazione di pensiero che spontaneamente viene forgiato dal nostro intelletto come un processo autonomo di cui non abbiamo piena coscienza, né padronanza.

E' l'inconscio che emerge una volta lasciato libero di affiorare e percorre vie inesplorate mai pago di quanto aveva raggiunto prima con sorprendente risultato.

sabato 20 gennaio 2018

Inafferrabile

Nell'approssimarsi della sera, quando pensieri malinconici affiorano sull'orlo di una giornata ormai compiuta ed arie di festa calano dall'alto come un mantello protettore, mi avvicino alla finestra e scosto per un attimo la tenda che m'impedisce di guardare lontano.

Dove sei intima essenza? Chi ti può afferrare?

sabato 6 gennaio 2018

Pensieri sciolti

Lasciami stare, non farmi parlare. Finirei col dire cose di cui mi potrei pentire poi.

Vorrei proferir parole che sgorgano dal di dentro come sintesi di un pensiero intimo, ma mi frena assai la tema dell'uso improprio che di essi verrà fatto.

Cercherò di tergiversare ancora un poco nella vana speranza che l'analizzatore automatico si scocci e rivolga altrove la sua indagine confuso dal periodare ermetico e contorto.

Peccato doversi prendere gioco dell'artificiale intelletto per fuorviare chi altra intenzione non ha se non quella di piazzarti un prodotto consumato già prima di essere giunto a compimento.

Quanta inutile opera che potrebbe esser meglio incanalata lontan dal profittevole guadagno che inutilmente ingrassa il cumulo di chi non riesce a goderne fino in fondo mentre tanti si dimenano dall'alba al tramonto tentando di affermare sé stessi nell'angustia di ogni giorno che passa.

Che sia l'astro in fase calante come l'estro che manca da diverse settimane ormai? Chi può dire quale sia il culmine della parabola per sancire la progressiva discesa dopo l'altrettanto momento di ascesa?

Mentre i giorni si sovrappongono identici come lo furon dopo sei e lo saranno ancora fra altrettanti quando il totale raggiungerà ventitré.