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mercoledì 9 agosto 2023

Retaggi culturali

 


In hotel c'è una giovane donna con ragazzino che siede sola in sala da pranzo ad un tavolo vicino al nostro. I loro tratti somatici attribuiscono una chiara origine mediorientale. L'ho sentita parlare col personale di servizio in perfetto italiano e quindi penso possa risiedere in Italia da parecchio tempo.

Mentre facevo colazione non ho potuto fare a meno di fissarla negli occhi e lei per un attimo ha sostenuto il mio sguardo finché non sono stato io per primo a cedere tornando ad inquadrare il moncone di brioche che reggevo in mano.

Fantasticavo riguardo a quali potessero essere i suoi pensieri, sugli altri, su di me che la stavo scrutando con fare interrogativo. Immaginavo che potesse arrivare a chiedermi esplicitamente perché la guardassi in quel modo.

Le avrei risposto che nutrivo un certo stupore perché di solito sono abituato a vedere donne come lei, delle sue origini intendo, in tutt'altra foggia e generalmente accompagnate, per non dire guardate a vista. 

Capisco bene che certe domande non si possono porre così spudoratamente, ma credo sarebbe bello che nessuna barriera culturale fosse frapposta fra un essere umano ed un altro.

Insomna, che ci fosse sempre la possibilità di comunicare in modo schietto, sincero e delicato, senza arrivare mai ad urtare la sensibilità altrui, né essere inopportuni od addirittura irrispettosi nei confronti del proprio coniuge.

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