Ho appena portato l'auto dal meccanico perché mi deve controllare i freni. Da quando mi ha sostituito le pastiglie è diventata man mano sempre più rumorosa, specialmente quando si tiene il piede leggero e si frena poco. M'ha detto di andarla a riprendere verso mezza mattina. Ed allora, nonostante avessi detto a Maria Luisa che me ne sarei tornato a letto a riposare ancora un po', preferisco aspettare in piedi.
Vizio sciagurato, questo qui di mettersi ogni poco con frenesia al PC. Le ore passano veloci che manco te ne accorgi e così, quando poi è ora di andare a letto veramente, non si riesce a prendere sonno perché la mente è ancora tutta arrovellata nei pensieri che abbiamo fatto davanti allo schermo. Durante la settimana lavorativa non c'è altro modo di recuperare: la sveglia suona implacabile all'ora in cui l'abbiamo impostata e non ci tocca far altro che uscire dalle calde coltri ed affrontare le miserie della giornata.
Ormai è volata anche questa prima settimana di lavoro e chi se lo ricorda più il lungo periodo di ferie che abbiamo fatto? Non sembra vero che abbiamo ripreso l'attività produttiva solo questo lunedì. Dicevo queste cose ieri sera al telefono a mio padre e lui, per tutta risposta, sentenziava che certe cose è bello anche dimenticarsele. Non so se vi fosse in lui qualche allusione, ma prontamente ho voluto replicare che certe cose, come quelle di quel giorno, non si possono dimenticare. Altre invece sì.
Chissà se avrà capito che mi riferivo all'ennesimo anniversario della morte di Santina. Come dimenticare? Finché dura questo bel dono di una buona memoria che mi porto appresso e che mi rende particolarmente agevole nel mio lavoro di programmatore, chi potrà dimenticarsi di ogni 13 gennaio che verrà?
Certo, il tempo ha fatto il suo corso e posso parlarne con serenità con mia moglie, quella attuale, e riceverne anche qualche attestazione di solidale e sincero affetto per una ricorrenza che potrebbe arrecare in sé qualche tristezza. Ma non è così. C'è ormai sufficiente distanza per non soffrire più del dovuto, ma gli eventi vissuti sono ancora lì davanti a me come se li avessi affrontati l'altro ieri. Quindi come dimenticare?
No, non voglio dimenticare, ma solo rendere lode a Dio per avermi preso per mano ed essere stato paziente con me. Maria Luisa è davvero un'altra persona meravigliosa che è entrata a far parte della mia vita. Certo, se le circostanze fossero differenti, potremmo godere più appieno della presenza quotidiana reciproca. Ma questa non è una limitazione, bensì un'occasione di crescita per me che rischio sempre di essere fin troppo attaccato alle persone che amo.
Qualche giorno fa papà ci ha confidato che s'intrattiene volentieri al parco conversando con coetanei vari della sua età. Una signora ha detto che desiderebbe trovare un uomo disposto ad assecondare il suo desiderio di viaggiare. Mio padre ha ascoltato, stando a guardare se altri si facevano avanti raccogliendo la proposta. Un signore ha confidato sconsolato a mio padre che poteva essere una cosa su cui riflettere, ma l'esiguità delle proprie finanze lo invitava a lasciar perdere.
Ho provato a "punzecchiare" papà dicendogli che, se gli andava, poteva benissimo rivolgere le sue attenzioni a qualche "dama di compagnia" di suo gradimento. Mi ha rammentato che glielo avevo già detto poco tempo dopo la morte di mamma, che se lui voleva mettersi assieme a qualche altra donna, per me non c'era nulla di ostativo. Lui, però, era stato perentorio nell'escludere questo fatto come un'eventualità presente ed anche futura e me lo ribadiva ancora adesso. Non se la sente di dividere il suo affetto e così rischiare che gli venga meno quello dei figli perché ormai s'è rivolto ad una nuova compagna.
Ho tenuto a dirgli che in un rapporto d'amore non è così che funziona. Non è che se lui volesse bene ad un'altra persona verrebbe meno l'amore che ha dato a mamma nel corso di quasi cinquant'anni di matrimonio. E neppure sentirei che lui mi voglia per questo meno bene. Quando si ama una persona davvero, si desidera il suo bene e la sua felicità e si cerca di trovare occasioni sempre nuove affinché lei raggiunga questo stato. Quindi, come dimenticare? Il bene che abbiamo imparato a conoscere non possiamo fare altro che trasmetterlo e, se nella nostra vita siamo attraversati da seconde occasioni, non dobbiamo fare altro che coglierle al volo, esserne grati e meritarcele.
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