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domenica 4 agosto 2024

Sesso e samba


Come altre volte in cui mi metto di fronte ad un foglio bianco, più virtuale che reale, non so bene se riuscirò ad imbastire al meglio la trama dei pensieri che si stanno affollando in testa e premono per venire allo scoperto con una urgenza tutta loro. Ci provo e vedremo quel che succede.

È da ieri, da quando ci siamo messi in viaggio per venire al mare, che mi frulla in testa quel, per certi versi impertinente, "sesso e sambra" che impazza come un ennesimo tormentone fra le canzoni del periodo. Tale accoppiata l'ho usata esplicitamente ieri in comparazione e a seguire il binomio "spuntino e spiaggia" postato poi sul social con a corredo una foto della consorte che beatamente si deliziava con una focaccia farcita.

Senza scadere nella lussuria più smaccata e volgare, trovo formidabile l'abbinata di queste due parole che sprizzano prorompente gioia di vivere come lo sono l'amore fra due persone e un ballo carioca.

Ma quel che dovrebbe essere un complemento, una sorta di ciliegina sulla torta che esalta un dolce già di per sé completo ed abbondante, rischia di diventare non il mezzo, ma il fine di una affannosa ricerca della felicità che conduce soltanto a trovare un appagamento effimero ed incompleto.

E questo mi pare per lo più vero per le nuove generazioni che sentono di essere state trascurate e di non aver ricevuto da chi le ha precedute l'esempio giusto ed i valori fondamentali per non temere ora di essere in balia degli eventi e non avere i giusti anticorpi per affrontare le incombenti minacce che pressano insistentemente dall'esterno.

Nella sperimentazione individuale di un percorso di vita, ci si conforma per lo più a quel che il gruppo nello specifico, o la massa in generale, segue senza necessariamente metabolizzare nel profondo le esperienze vissute e capire se esse portino avanti verso un robusto percorso di crescita o invece alimentino a più riprese un senso d'insoddisfazione, per non dire di frustrazione, che induce poi a cercare sempre nuove e più spericolate emozioni nel vano tentativo di tener lontana la noia del vivere.

Questo genere di riflessione è forse più tipico di un'età più avanzata come può essere la nostra, la mia. Ma non voglio e del resto non sarebbe giusto, bensì superficiale, attribuire ai nostri figli una spensieratezza vuota fatta di pochi pensieri. La loro è forse solo una forma di miopia per non essere in grado di mettere a fuoco ciò che conta veramente e di cui noi tutti non avremmo chiara conoscenza se in qualche modo non ci fosse stato rivelato dall'alto. Ma ora, per trarne pieno e vero beneficio, serve un'azione individuale di fede e fiducia e questo diventa complicato da attuare perché noi più grandi abbiamo tralasciato di instillare questi sentimenti facendo venir meno la nostra dedizione ed il nostro esempio. 


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