Cara mamma,
Innanzitutto è doveroso che ti chieda scusa per non averti ancora scritto, ma ti assicuro che non l'ho fatto per cattiveria, piuttosto forse per pigrizia. È vero che a Matteo ho scritto già due volte... però la naia non è finita; c'è un bel po' di tempo, anche se un mese se ne è volato via, e ti prometto che recupererò. Comprendi poi che ci sono momenti in cui si ha una voglia matta di scrivere e purtroppo si è obbligati a far servizio o altre cose, e momenti in cui il tempo ci sarebbe, ma si rinuncia per svogliatezza o per stanchezza.
A casa è capitato mai che io sia andato a letto alle nove di sera? Qui sì! E anche se le luci sono ancora accese e gli altri (alcuni) continuano a parlare fra loro, la maggior parte comincia ad addormentarsi profondamente. Naturalmente le parole che ti mando sono rivolte anche per il papà. Siete i miei genitori cari e quando scrivo a uno s'intende che non dimentico l'altro.
Sono stato contentissimo della visita che il papà mi ha fatto per il giuramento. Diceva che quaggiù non ci sarebbe mai venuto e invece per me ha fatto anche questo: mi vuol proprio bene! M'avete detto che le fotografie son venute bene. Appena tornerò le vorrò vedere molto volentieri.
Ho notato che ti metti a contare i giorni della mia assenza, quasi che fossi tu lontana e non io. Cerco di pensare il meno possibile al fatto di star via per un anno, perché tanto il tempo fluisce uguale ed inoltre non mi vengono magoni. Cerco di perdermi, distrarmi il più possibile stando in compagnia delle persone che ho conosciuto, però qualche volta, fortunatamente non in modo troppo evidente per chi mi è intorno, mi prende la nostalgia e mi vergogno gli occhi lucidi. Ti confesso che a questa commozione hanno contribuito in buona parte le tue lettere così schiette e piene anche di buoni consigli.
Mi dici anche che molti ti chiedono mie notizie, oppure mi salutano; questo mi provoca un immenso piacere: è bello sentire che tante persone si preoccupano mentre quand'ero a casa avevo l'impressione che gli altri non mostrassero particolare interesse. Credo che faccia piacere anche a te. In fondo far il soldato porta qualche vantaggio come quello di riscoprire e riapprezzare tutte quelle circostanze, tutte quelle persone di cui un po' ci dimentichiamo.
Mi fa piacere che Santina vi venga a trovare ogni tanto; l'ho detto anche a lei. Più vi vedete più vi apprezzate reciprocamente. Se diventerete, io me lo auguro di cuore, nuora e suocera, voglio che non sia vero il luogo comune secondo il quale queste due persone non vanno d'accordo. Eppoi diventerai, in un certo senso, anche la mamma di lei...
Come previsto questa parentesi di soggiorno a Salerno sta per chiudersi ed ora, guardandomi indietro, oserei dire che non è stata poi troppo deludente. Se non altro ho visto un po' questi posti e non saprei in quali altre occasioni avrei potuto farlo. Ho notato, purtroppo, che come militare non ho potuto godere completamente le bellezze locali perché non si è del tutto distesi e sereni.
È venuto il momento di chiudere per mancanza di ulteriore spazio. Ti saluto caramente e ti prego, com'è naturale, di rivolgere i miei sentimenti di affetto anche al papà (quando è venuto qui l'ho trascurato un po' e sono stato molto con Santina; spero non ci sia rimasto male e mi abbia compreso) e al caro Matteo.
Ciao, a presto, Romano.
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