Mi ritaglio un attimo di tempo e mi siedo comodo in quest'angolo. Fuori c'è bel sole, ancora caldo, stranamente gradevole la temperatura in questi giorni, quasi un recupero dell'estate che non abbiamo avuto. Chissà quanto durerà? Eppure basterebbe navigare un po' e la risposta, approssimativa o meno, arriverebbe con facilità. Ma non ora. Adesso voglio restarmene qui ancora un po' e lasciarmi andare al piacere di scrivere.
E' capitato che mi sia messo a tamburellare sulla tastiera del PC con alto senso del dovere. Con l'intento di compiere un servizio agli altri e di rimuginare poi fra me e me pensando che forse lo sforzo non altro effetto aveva sortito che di servire a me stesso. Ora, con il proponimento di scrivere per me soltanto, magari potrò in qualche modo arrecare diletto ad altri.
Alzi la mano chi non ha fatto ieri un fugace pensiero alla cattiva sorte trattandosi di venerdì 17. Santina sosteneva che venerdì 17 era un giorno fortunato perché due occorrenze negative (17 e venerdì) si annullano a vicenda e quindi quel giorno non doveva portare più sfortuna di altri. Eppure, quando ieri sera ho ricevuto la telefonata di Maria Luisa che mi annunciava di essere ferma in autostrada causa guasto all'auto, non ho potuto fare a meno di pensare alla data.
Dopo qualche istante di panico in cui nella concitazione del momento faticavo nel reperire su internet il numero di un carro attrezzi, mi sono imposto di stare calmo avendo patito qualche anno fa la medesima sgradita esperienza. Trovato finalmente il numero dell'ACI (803 116 Segnatevelo!) mi rivestivo e partivo in direzione di Cremona per andare a prenderla.
Neanche a farlo apposta, appena entrato in tangenziale sud, finisco irrimediabilmente bloccato in una coda sorprendente a dir poco. Accidenti a me che non ho voluto imboccare l'autostrada al casello di Brescia ovest preferendo quello usuale di Brescia centro. Non solo eravamo fermi sulle tre corsie, ma ormai si stava saturando anche la corsia di emergenza che non dovrebbe essere occupata e per cui mi risulta ci sia pure il rischio di perdere 10 punti della patente.
In tanti avranno fatto il pensiero di uscire al primo svincolo. Santina anche in questa circostanza aveva una sua sentenza. Che sono tutti scemi quelli che si mettono per bene in coda, mentre i furbi ti sfilano a fianco? Ma dovevo mantenermi calmo perché non c'era granché da fare se non pazientare. Eppoi Maria Luisa mi stava tenendo aggiornato via cellulare ed il carro attrezzi non sarebbe arrivato per un'altra mezz'ora ancora.
Nei pressi dell'uscita per San Zeno decido di deviare il senso di marcia anch'io. Per il casello autostradale non manca molto, ma se giro la rotonda sottostante e torno indietro, riesco di sicuro a fare prima. Questo il mio pensiero. Ma mentre percorro la rotatoria, mi coglie il dubbio di cadere dalla padella nella brace. Ed allora proseguo di oltre trecentosessanta gradi e lascio la città in direzione di San Zeno preceduto da pochi altri accorti automobilisti.
Il mio intento è quello di imboccare l'autostrada al casello di Brescia sud. Sto seguendo un itinerario per me nuovo, ma non c'è bisogno di navigatore. Il senso dell'orientamento non mi manca e so per certo che fra non molto dovrei incrociare la cosiddetta "corda molle", la tangenziale che poi va a buttarsi nella Brebemi.
Intanto il carro attrezzi è arrivato e mia moglie ha già fatto i piani con l'autista. Usciranno e rientreranno a Pontevico per tornare a Cremona. Mi aspetteranno poco fuori dal casello autostradale, in uno spiazzo a me noto, per fare il trasbordo di borse, borsine e borsone che stava portando a Brescia. E così avviene. Faccio pure in tempo ad aprire il cofano del motore per tentare di capire se si tratti di un guaio grosso (rottura della cinghia, ma il chilometraggio non lo giustificherebbe) oppure di un guaio piccolo, come la rottura della pompa della benzina. E' probabile che si tratti di quest'ultimo, visti gli strattonamenti saltuari dei giorni scorsi.
Sbrigate le formalità burocratiche e pecuniarie, lasciamo che il carro attrezzi se ne vada con l'auto. Domani, compreso nel prezzo, la porterà presso l'officina per la riparazione. Noi saliamo in auto e rientriamo in autostrada alla volta di Brescia. Questa volta con velocità di marcia molto più blanda e distante dal limite imposto dal codice della strada. Ho Maria Luisa con me. Chi ha più fretta di andare dove?
Dopo qualche istante le accenno alla questione del venerdì 17. Lei mi dice che ne aveva parlato in mattinata a lezione con i suoi studenti invitandoli a non dare peso all'occorrenza. Uno o una di loro, non ricordo, aveva sentenziato che bisognava attendere almeno fino a sera per un giudizio complessivo riguardo alla fortuna o sfortuna di quel giorno.
Le cose non sono mai come paiono. Tutto sommato, tranne l'auto, non c'è stato nient'altro di rotto e forse il guaio meccanico non sarà neppure così rilevante. Voi cosa dite? Due negativi si annullano a vicenda?
E' capitato che mi sia messo a tamburellare sulla tastiera del PC con alto senso del dovere. Con l'intento di compiere un servizio agli altri e di rimuginare poi fra me e me pensando che forse lo sforzo non altro effetto aveva sortito che di servire a me stesso. Ora, con il proponimento di scrivere per me soltanto, magari potrò in qualche modo arrecare diletto ad altri.
Alzi la mano chi non ha fatto ieri un fugace pensiero alla cattiva sorte trattandosi di venerdì 17. Santina sosteneva che venerdì 17 era un giorno fortunato perché due occorrenze negative (17 e venerdì) si annullano a vicenda e quindi quel giorno non doveva portare più sfortuna di altri. Eppure, quando ieri sera ho ricevuto la telefonata di Maria Luisa che mi annunciava di essere ferma in autostrada causa guasto all'auto, non ho potuto fare a meno di pensare alla data.
Dopo qualche istante di panico in cui nella concitazione del momento faticavo nel reperire su internet il numero di un carro attrezzi, mi sono imposto di stare calmo avendo patito qualche anno fa la medesima sgradita esperienza. Trovato finalmente il numero dell'ACI (803 116 Segnatevelo!) mi rivestivo e partivo in direzione di Cremona per andare a prenderla.
Neanche a farlo apposta, appena entrato in tangenziale sud, finisco irrimediabilmente bloccato in una coda sorprendente a dir poco. Accidenti a me che non ho voluto imboccare l'autostrada al casello di Brescia ovest preferendo quello usuale di Brescia centro. Non solo eravamo fermi sulle tre corsie, ma ormai si stava saturando anche la corsia di emergenza che non dovrebbe essere occupata e per cui mi risulta ci sia pure il rischio di perdere 10 punti della patente.
In tanti avranno fatto il pensiero di uscire al primo svincolo. Santina anche in questa circostanza aveva una sua sentenza. Che sono tutti scemi quelli che si mettono per bene in coda, mentre i furbi ti sfilano a fianco? Ma dovevo mantenermi calmo perché non c'era granché da fare se non pazientare. Eppoi Maria Luisa mi stava tenendo aggiornato via cellulare ed il carro attrezzi non sarebbe arrivato per un'altra mezz'ora ancora.
Nei pressi dell'uscita per San Zeno decido di deviare il senso di marcia anch'io. Per il casello autostradale non manca molto, ma se giro la rotonda sottostante e torno indietro, riesco di sicuro a fare prima. Questo il mio pensiero. Ma mentre percorro la rotatoria, mi coglie il dubbio di cadere dalla padella nella brace. Ed allora proseguo di oltre trecentosessanta gradi e lascio la città in direzione di San Zeno preceduto da pochi altri accorti automobilisti.
Il mio intento è quello di imboccare l'autostrada al casello di Brescia sud. Sto seguendo un itinerario per me nuovo, ma non c'è bisogno di navigatore. Il senso dell'orientamento non mi manca e so per certo che fra non molto dovrei incrociare la cosiddetta "corda molle", la tangenziale che poi va a buttarsi nella Brebemi.
Intanto il carro attrezzi è arrivato e mia moglie ha già fatto i piani con l'autista. Usciranno e rientreranno a Pontevico per tornare a Cremona. Mi aspetteranno poco fuori dal casello autostradale, in uno spiazzo a me noto, per fare il trasbordo di borse, borsine e borsone che stava portando a Brescia. E così avviene. Faccio pure in tempo ad aprire il cofano del motore per tentare di capire se si tratti di un guaio grosso (rottura della cinghia, ma il chilometraggio non lo giustificherebbe) oppure di un guaio piccolo, come la rottura della pompa della benzina. E' probabile che si tratti di quest'ultimo, visti gli strattonamenti saltuari dei giorni scorsi.
Sbrigate le formalità burocratiche e pecuniarie, lasciamo che il carro attrezzi se ne vada con l'auto. Domani, compreso nel prezzo, la porterà presso l'officina per la riparazione. Noi saliamo in auto e rientriamo in autostrada alla volta di Brescia. Questa volta con velocità di marcia molto più blanda e distante dal limite imposto dal codice della strada. Ho Maria Luisa con me. Chi ha più fretta di andare dove?
Dopo qualche istante le accenno alla questione del venerdì 17. Lei mi dice che ne aveva parlato in mattinata a lezione con i suoi studenti invitandoli a non dare peso all'occorrenza. Uno o una di loro, non ricordo, aveva sentenziato che bisognava attendere almeno fino a sera per un giudizio complessivo riguardo alla fortuna o sfortuna di quel giorno.
Le cose non sono mai come paiono. Tutto sommato, tranne l'auto, non c'è stato nient'altro di rotto e forse il guaio meccanico non sarà neppure così rilevante. Voi cosa dite? Due negativi si annullano a vicenda?
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