In questi giorni non si fa altro che un gran parlare di crisi ed è quindi forte per me la tentazione di entrare maldestramente nel dibattito e dire anch'io la mia. Le opinioni che esprimo sono certamente personalissime e non hanno la pretesa né di costituire novità assoluta, né di dare un contributo risolutivo alla situazione di stagnazione in cui l'Italia sembra impantanata.
Qualche mese fa è stato restituito, sembra in maniera permanente, un piccolo incentivo alla spesa. Probabilmente ci si aspettava che questo contributo di 80 euro venisse totalmente speso e magari la gente tornasse a fare qualche acquisto in più rimettendo in moto l'economia, prima piano piano e poi sempre più in maniera vorticosa ed inarrestabile.
Ebbene? Niente di tutto questo. Non solo non è avvenuto (ancora?) quanto auspicato, ma in questi giorni ci siamo messi il cuore in pace con la bella notizia di un PIL ancora in negativo per quest'anno e con una crescita ridicola per il prossimo.
Io credo che la gente stia imparando la lezione. Negli anni passati eravamo arrivati a livelli di consumo insostenibili. Ingestibili per noi stessi, per le famiglie, per le comunità.
Quando le risorse non sono sufficienti, si evita lo spreco. O almeno si cerca di andare in quella direzione. Nella vita di tutti i giorni, chi è messo in ristrettezze certamente prima o poi guarda con occhio più attento al proprio portafoglio. E là in alto, cosa succede? Non sembra essere cambiato granché. Si continua a spendere e a vivere sopra le righe, come se la crisi non fosse mai arrivata.
La gente comune raziona l'acqua, per bere, per il cibo, per la cura della persona. Ed i nostri amministratori cosa fanno? Lasciano che le tubature marciscano e l'acquedotto come un colabrodo disperda per altre vie ciò di cui abbiamo bisogno quotidianamente per vivere.
E' vero che non fanno altro che chiudere rubinetti, ma evidentemente stanno prendendo di mira il tubo sbagliato e non serve certamente chiuderne uno piccolo quando quello grande è irrimediabilmente ed inutilmente aperto.
Non dobbiamo trovare il modo di tornare a spendere di più, ma semplicemente e per davvero, ritrovare il senno per una spesa consapevole delle nostre potenzialità e dei nostri limiti. Ma ci arriveremo. Oh, sì che ci arriveremo. Ci vorrà ancora un bel po' di tempo, ma poi la lezione la impareranno anche loro. Non hanno altra scelta.
Qualche mese fa è stato restituito, sembra in maniera permanente, un piccolo incentivo alla spesa. Probabilmente ci si aspettava che questo contributo di 80 euro venisse totalmente speso e magari la gente tornasse a fare qualche acquisto in più rimettendo in moto l'economia, prima piano piano e poi sempre più in maniera vorticosa ed inarrestabile.
Ebbene? Niente di tutto questo. Non solo non è avvenuto (ancora?) quanto auspicato, ma in questi giorni ci siamo messi il cuore in pace con la bella notizia di un PIL ancora in negativo per quest'anno e con una crescita ridicola per il prossimo.
Io credo che la gente stia imparando la lezione. Negli anni passati eravamo arrivati a livelli di consumo insostenibili. Ingestibili per noi stessi, per le famiglie, per le comunità.
Quando le risorse non sono sufficienti, si evita lo spreco. O almeno si cerca di andare in quella direzione. Nella vita di tutti i giorni, chi è messo in ristrettezze certamente prima o poi guarda con occhio più attento al proprio portafoglio. E là in alto, cosa succede? Non sembra essere cambiato granché. Si continua a spendere e a vivere sopra le righe, come se la crisi non fosse mai arrivata.
La gente comune raziona l'acqua, per bere, per il cibo, per la cura della persona. Ed i nostri amministratori cosa fanno? Lasciano che le tubature marciscano e l'acquedotto come un colabrodo disperda per altre vie ciò di cui abbiamo bisogno quotidianamente per vivere.
E' vero che non fanno altro che chiudere rubinetti, ma evidentemente stanno prendendo di mira il tubo sbagliato e non serve certamente chiuderne uno piccolo quando quello grande è irrimediabilmente ed inutilmente aperto.
Non dobbiamo trovare il modo di tornare a spendere di più, ma semplicemente e per davvero, ritrovare il senno per una spesa consapevole delle nostre potenzialità e dei nostri limiti. Ma ci arriveremo. Oh, sì che ci arriveremo. Ci vorrà ancora un bel po' di tempo, ma poi la lezione la impareranno anche loro. Non hanno altra scelta.
Nessun commento:
Posta un commento