Esco per un attimo sul balcone
e sento dapprima sulle gote
e poi su per le narici
una fresca brezza come d'aria nuova.
Ma non c'è il sole
e tutt'attorno splende il grigio
in questo cambio di stagione
che forse non meritiamo
e che pertanto seguita a non tornare.
Basta pioggia, che è benedetta sì,
ma quando è troppa
mina la salute delle ossa fin al punto
che poi anche lo spirito ne risente.
Ma non s'odono gli uccelli cantare intorno?
Dove saranno mai invece di far da sottofondo
nel lento fluire delle nostre giornate?
Mi dedicherò ancora un po' agli affanni di sempre
e chissà se è giusto che io spenda così
il prezioso tempo che più non torna.
Dimmelo tu qual è il modo più opportuno
di venirti incontro amore
senza temere di aver preso la strada più lunga
come un navigatore configurato male.
Eppure non dovrei esitare ancora
perché è lontana l'ora in cui imparai
come imboccare la diritta via.
Tienimi per mano perché il giorno presto muore
e se ti ho accanto
anche l'aria nuova di cui ho bisogno non manca.
Nella tremula luce di una candela
contemplo il tuo sorriso
e non c'è cena che mi possa dare
identica sazietà, come starti a guardare.
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