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sabato 1 dicembre 2012

Una vecchia lettera da Livemmo

LIVEMMO 5 Agosto 1981 ore 22 circa

Cara Santina,

visto che questo è il secondo giorno che non ci vediamo, sento proprio il bisogno di parlarti. Per telefono non mi trovo troppo comodo; ecco allora che mi servo di carta e penna. Eppoi avrai a tua disposizione le mie parole per un tempo maggiore, se è tua abitudine rileggere i miei scritti come faccio io con i tuoi. Non scrivo in stampatello perchè sono sdraiato sul letto e mi viene più scorrevole il corsivo. Faticherai in alcuni punti a capire l'esatta grafia, ma per il resto andrà tutto bene. Non ho particolari comunicazioni da farti. Potrei terminare qui dicendoti arrivederci a presto... ma preferisco continuare a parlare del più e del meno, convinto che anche tutta la vita è fatta di cose apparentemente insignificanti, ma che in realtà, intimamente connesse formano un qualcosa di organico tutt'altro che insignificante. AH! Lo sai che si suda anche qui? Sento tuonare. Forse pioverà durante la notte così il clima si farà più mite. Ieri mio fratello ha letto un articolo su una rivista. Ne è rimasto commosso e me lo ha fatto leggere. Forse ho dato a Matteo qualche delusione dicendo che per me era "roba" scontata, normale amministrazione. Comunque ho pensato bene di riportartene uno stralcio. Sono cose che tonificano pur con le dovute riserve da fare dato la tragica situazione di chi le ha dette. Eccotele:
<< Ho un tumore e so che prima o poi me ne dovrò andare. Non voglio soffermarmi sul mio male, voglio solo dire che nella vita non bisogna mai lamentarsi per la solitudine, per la mancanza di denaro, per un amore andato a male o per altre fesserie. Dico fesserie, perchè adesso tutto quello per cui ho sofferto e che credevo importante nella vita, in effetti conta poco. Le uniche cose importanti sono la salute, la fede, le persone care. Purtroppo solo adesso me ne rendo conto e ne sono amaramente pentito >>.
E' proprio vero che le cose veramente essenziali sono tanto poche, ma la loro mancanza pregiudica tutta un'esistenza. Pensavo: ho smesso di fumare, mi controllo nel bere. Ben volentieri mi sottopongo ad un pò di privazioni per non essere privato in futuro di qualcosa che mi è assai più caro. Nonostante tante cure la nostra vita resta tuttavia appesa ad un filo cui poco basti a spezzarlo. Meglio essere preparati per quel giorno. Seneca (probabilmente te ne ho già parlato) invitava a riflettere sulla brevità della vita e a preoccuparsi di spendere bene il proprio tempo che tanti spendono e spandono come fosse la cosa meno pregevole di questo mondo. Ti dico queste cose perchè trovo in te la persona adatta ad ascoltarle. Inoltre fa bene anche a me cibarmi ogni poco o ogni tanto di qualche frase, di qualche pensiero o fatto che possono rendermi l'animo più nobile poichè diversamente si degrada con estrema facilità. Se pur ti appaio difficilmente riprovevole in qualche atteggiamento, analizzandomi dal di dentro mi scopro mediocre alquanto. Ma sono contento perchè non credendomi per nulla un arrivato e tendendo piuttosto ad un continuo perfezionamento mi sento impegnato e non mi lascio andare alla noia di vivere.
Ieri mattina mi sono iscritto all'università!!!
Vuoi sapere il mio numero di matricola?
Te lo scrivo subito -> A65168 <-
Francamente non so cosa possa fartene ma a me serve per tirare in lungo il discorso per la voglia disperata di superare le due facciate, sperando che Matteo non chieda di spegnere la luce, dato che si è infilato testè sotto le coperte. Mi sono interrotto un momento per il fatto che si è abbattuto vicinissimo un fulmine forse sul campanile della chiesa che è di fronte alla finestra della nostra camera ad una cinquantina di metri. Per qualche secondo è andata via la luce poi è tornata. Se riaccadesse per un periodo più lungo sarei costretto a proseguire l'opera di scrivano a lume di candela. Romantica la cosa, ma scomodo dato che dovrei alzarmi dal letto. Piove. C'è afa. Ti sto facendo la cronaca degli attimi che sto vivendo. Non dirmi che ti sei già stufata di leggermi anche se la mia calligrafia è proprio inclemente. Vorrei tanto leggere qualcosa di tuo. Ma non ti invito a scrivermi perchè una tua lettera potrebbe giungermi più tardi del previsto, dato il clima di ferie che investe probabilmente anche le Poste.
Ho speso, per la telefonata di ieri sera L. 1900. O mi hanno imbrogliato, e sarebbe possibile, oppure sono stato attaccato veramente tanto. Mi dispiace, sinceramente, un pò per i soldi, ma solo per quelli perchè non ne ho da buttar via e mi vedo costretto a razionarli anche per le cose importanti. Comunque non è per questo che non ti telefono tutte le sere... Ma è solo un progetto. Può darsi che da domani riprenda contatti vocali telefonici sol'anche per dirti ciao, sapere che stai bene e testimoniarci così semplicemente il nostro affetto. Mi duole, ma forse è giunta l'ora di chiudere. Sono le 23,05. Non ho eccessivamente sonno. Domani comunque sarà un altro giorno. Alcuni dicono che ogni giorno vissuto è uno in meno che ci separa dalla morte. Io, ottimisticamente, sostengo che ogni giorno che passa è uno in più di VITA con tutti i risvolti coreografici positivi o meno, felici o poco.
A presto per dirmi tu tante belle cose, 'chè se no va veramente a finire che io esercito esclusivamente la parte dell'oratore e tu quella della paziente, cara, dolce, ma anche affettuosa ascoltatrice. Mentre anche a te piacerebbe tanto invertire le parti ogni tanto, visto che ogni poco non è possibile.
Saluti
Baci
Un tenero abbraccio
A presto insieme
Tuo Romano

P.S. Anch'io non rileggo, ma non per gli stessi tuoi motivi. Per mancanza di tempo.

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