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sabato 14 luglio 2012

Verso la meta

Ho voglia di raggiungere Maria Luisa su in montagna alla casa di mio padre, ma devo pazientare ancora un poco. Questa volta il viaggio non lo farò da solo perché con me viene anche Alessandra che, a quanto pare, ha voglia di un po' di frescura e relax dopo l'ennesima settimana impegnativa in cui si è prodigata senza risparmiare energie nell'animazione del Grest parrocchiale. Devo attendere ancora qualche momento affinché mia figlia torni dal centro commerciale dove si è recata ad acquistare un regalo per l'amica che compie gli anni.

Le ho chiesto se le faceva piacere che l'accompagnassi, ma mi ha risposto che preferiva andarci sola. Non ho insistito perché in effetti il mio unico intento sarebbe stato quello di fare più alla svelta e lasciare quanto prima la città in balia della calura estiva. Ma non importa. Del resto il mio post precedente non era un invito alla pazienza? Eppoi, quale occasione migliore per sedermi ancora una volta davanti allo schermo e lasciare che le dita imprimano qualche pensiero su questo candido foglio virtuale che sta davanti ai miei occhi?

Oggi a pranzo Ale si è lasciata scappare che invece di fare il giro delle capitali europee avrebbe preferito andare al mare. Non la biasimo. Sicuramente assieme alle amiche avrà modo di vedere tante belle cose, ma dopo un anno di studi così impegnativi probabilmente le ci voleva qualcosa di più rilassante. Male che si vuole non duole, dice sempre mio padre. E' questo l'onere del diventare grandi. Bisogna imparare ad organizzare la propria vita e non restare in attesa e che siano gli altri a farlo per noi. Così dicevo a mia figlia come chiosa finale per il suo sfogo ad alta voce.

Noi genitori vorremmo schivare qualsiasi fatica a quelli che non smettiamo mai di considerare i nostri bambini. Ma la cosa più giusta che possiamo fare è quella di lasciarli andare anche se questo significa che passeremo qualche momento d'ansia nell'attesa del loro ritorno. Sì, perché invece di pensare al meglio, alle grandi opportunità che aspettano di essere colte, se solo ci si mette in cammino, fatalmente ottenebriamo la mente caricandola di funesti pensieri su questa o quella disgrazia che, senza il nostro premuroso aiuto, potrebbe capitare a loro.

Un po' di fiducia in più aiuterebbe noi a vivere più sereni e a lasciare ad essi la giusta libertà per fare esperienze significative necessarie per la crescita. Qualche volta mi domando se sono riuscito a dar loro il buon esempio. Spero di averlo fatto, più che con le parole, con la mia stessa vita nelle scelte concrete di ogni giorno. Avendo poi piena consapevolezza che qualcun altro veglia dall'alto e non lascia mancare il suo amorevole sostegno sempre, ma specialmente nel momento del bisogno.

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