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domenica 15 luglio 2012

Nel sentiero della vita

Alcuni flash sulla persona Angelo Turrini conosciuto nell'aprile 1985 quando entrando in canonica, mi si è presentato come "colui" che già aveva inviato un primo contributo per il restauro di Barbaine i cui lavori erano già iniziati.
Mi ha parlato in dialetto bresciano e sempre in dialetto conversava con tutti quelli che incontrava e che di inglese non sapevano nulla. "Il dialetto - diceva- l'ho imparato in casa quando mia mamma Marina parlava col papà Pietro, ed io, primo dei figli, l'ho imparato abbastanza bene". Di Livemmo e della "chiesa dei morti di Barbaine" aveva avuto notizia dai suoi cari e amati genitori. Era un figlio che parlava con grande orgoglio e grande stima di suo papà e di sua mamma i quali gli hanno sempre parlato del loro paese natio, Livemmo e della chiesa dei morti di Barbaine. Era lui che di frequente esordiva raccontando: "ogni sera mia mamma invitava noi figli a dire una preghiera per i morti di Barbaine".
Diventato adulto, incuriosito, volle vedere di persona il santuario e, vistolo in disperate situazioni, prese l'iniziativa divenendo il grande promotore e il fedele benefattore del completo restauro della chiesa stessa.
(...)
Quando giungeva a Livemmo, prima di entrare in canonica, andava nella chiesa parrocchiale, si inginocchiava nell'ultimo banco e lì sostava in preghiera per un po' di tempo. "Prima saluto il Padrone, e poi vengo da te in canonica".
Avrei molto da riportare a suo riguardo, ma permettetevi che vi riporti alcune frasi che tolgo dalle lettere che mi giungevano nel periodo natalizio. Emerge il suo grande affetto ai bambini, in particolare.

3 dicembre 1985

"E' Natale e un altro anno volge alla fine. Nulla è più vicino ai bambini se non GESù CRISTO, bambino; quindi Key ed io includiamo un assegno a loro favore e chiediamo di fare qualche cosa per i bambini di Livemmo, Belprato, di Lavino e Odeno. Non è molto, ma forse tu puoi comperare un dolcetto per ognuno di loro".

27 gennaio 1986

"Trovo giusto ringraziarti, don Franco, per l'aiuto e la gentilezza per l'attività che hai preparato per i ragazzi di Pertica Alta. So che li hai portati alla visita dei presepi. Da Desenzano ho ricevuto quattro belle cartoline firmate da dozzine e dozzine di bambini. Key ed io speriamo che si siano divertiti. La prossima volta chiedi loro di dire una "Ave Maria" e saremo più che ripagati. Grazie per il tuo aiuto".

5 dicembre 1986

"Le principali risorse per il futuro sono i nostri bambini e la gioventù d'oggi. Senza di loro non c'è il domani. Se non fosse stato per GESù BAMBINO, non avremmo avuto il Natale. Noi vorremmo avere una cosa sola riservata: "Natale e i Bambini sono quasi sinonimi", perciò accludo qualche dollaro per far un po' più felice il Natale ai bambini. Per favore, non dire da dove vengono questi soldi".

La chiesa restaurata di Barbaine, sita in Livemmo di Pertica Alta (BS) resta il più bel ricordo, il più gradito gesto di saggezza cristiana e umana al grande benefattore ANGELO TURRINI.
Alla carissima e gentile signora e figli del compianto Angelo la certezza che il "marito" e "padre" ha lasciato una lodevolissima testimonianza di amore e di solidarietà: un figlio di emigranti di Livemmo si è ricordato del paese natio, dei suoi genitori.
Tra i nomi dei "Morti di Barbaine" ora dobbiamo scrivere a caratteri grandi anche il nome di "ANGELO TURRINI".
Grazie tante, Angelo.

don Franco Bettinsoli






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