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sabato 14 novembre 2009

La preghiera del contadino


O Signore, che benigno stai sopra agli attrezzi, ai raccolti, al bestiame poiché dei Santi imitar non so l'opera né il cilizio frenar le rie brame, fammi santo vangando il mio campo, o curando la stalla, il pollaio, o sterpando l'impervio rovo che all'agnelle, ai giovenchi da inciampo.

O Signore, quando m'alzo al mattino non ho tempo a far lunghe orazioni; alla stalla od al campo vicino vo a riprendere l'usate mansioni ma a Te penso Signor, se il frumento io raccolgo la vita rincalzo, se il bove caduto rialzo, se do il fieno alla mucca, al giumento, penso a Te che nel pan ti cangiasti e ti desti a noi cibo a mangiare e nel vino il Tuo Sangue donasti qual bevanda per noi salutare.

Come il bove condotto al macello mansueto alla Croce n'andasti, qual giumento paziente portasti di mie colpe il gravoso fardello. Del mio stato o Signore non mi lagno; il lavoro qual tuo dono ritengo, che nel pan col sudor guadagnato a nutrire i miei cari pervengo. Gloria al Padre, allo Spirito, a Gesù rendo grazie dell'util giornata, sia, Signor, la mia voce a te grata, , non ho tempo di fare di più.

Giovanni Scuri, Eureka, California 25/7/1972

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