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martedì 6 gennaio 2009

Nell'ombra


Questa cosa di fotografare le ombre l'ho presa da mia figlia Alessandra. In verità lei ha anche un'altra "mania": quella di fotografarsi i piedi. Inutile dire che ho emulato anche questa. Non so cosa ispiri lei; a me piace il carattere simbolico della cosa oltre al punto di vista insolito che tende a porre in risalto quello che sfugge ad un primo sguardo.

Fuori nevica poco ormai. Con un eccesso di prudenza ho invitato Maria Luisa a tornare a Cremona ancora questa mattina piuttosto che nel pomeriggio quando magari, con il rialzo della temperatura, poteva nevicare con più abbondanza. Che dire... chi è causa del suo mal pianga se stesso. Avremmo potuto trascorrere insieme altre ore di questa vacanza ormai agli sgoccioli. Domani si riparte dopo uno stop veramente lungo. Vedremo come andrà.

Con i piedi infreddoliti nonostante due paia di calze e le dita non troppo agili per l'identico motivo, ho sfrattato Alessandra dalla sua scrivania e mi sono messo davanti al computer con l'intenzione di stendere un altro post. Eppoi oggi è il terzo compleanno di "Piccola anima" e non posso lasciarmi sfuggire l'occasione per qualche commento in merito.

Non c'è che dire. Il tempo è passato velocemente e quest'avventura continua ancora. Qualcosa nel frattempo è cambiato. Ora non pubblicherei nulla senza aggiungere un'immagine oppure una fotografia fra quelle scattate da me personalmente. Perché un'immagine vale più di tante parole, anche se condivido quello che dice l'amico Lorenzo sul suo sito (www.castegnero.eu): che, cioè, una parola giusta detta al momento giusto vale più di tante immagini.

Col tempo ho fatto l'abitudine anche ad un'altra cosa: riportare un pensiero significativo tratto dalla lettura del momento, sia esso un libro oppure un articolo di rivista o giornale. E' una cosa molto comoda, lo ammetto (trascurando la poca pena di doverla ribattere). Qualcuno avrà già avuto modo di leggere quanto da me inserito. Non importa, una ripassatina non fa mai male. Forse in qualche lettore -in verità non credo di averne molti- nascerà il desiderio di accostare l'autore da cui tale spunto è stato tolto e questo mi pare una buona cosa, in ogni caso. In genere non aggiungo un mio commento personale perché trovo il pezzo di per se stesso completamente eloquente: finirei solo per sminuirne il significato e la forza del messaggio.

Di solito a fine anno si fanno i bilanci e si tirano le somme per quanto di buono o, più spesso, di meno buono che c'è stato. Il nuovo anno è già iniziato, ma posso dire ancora qualcosa riguardo a quello appena passato.

Nei mesi scorsi ho sperimentato personalmente cosa vuol dire stare sdraiati in un letto d'ospedale. Fino ad allora, per mia fortuna, non l'avevo ancora provato, ma a conti fatti m'è andata bene. Come ho già scritto su queste pagine, la ripresa fu rapida anche se poi mi sono trovato, ancora convalescente, ad assistere Maria Luisa per i suoi problemi di salute. Nonostante tutto è stato per me un piacere. Certo, avrei preferito poterne "approfittare" un pochino ancora della mia condizione di ammalato e godermi più a lungo il surplus di "coccole" per la circostanza. Diversi anni fa avevo desiderato di trascorrere in ospedale una o due settimane per un qualche lieve ammanco di salute, come un'appendicite o cosa simile, e potermi così tuffare nella lettura libero da impegni di lavoro e di famiglia. Niente di più stupido. Nonostante il ricovero mi abbia concesso di leggere parecchio ed inoltre permesso la visita di molti amici, mi sono convito che la lettura sul divano di casa è migliore e gli amici si apprezzano di più intorno ad una tavola piuttosto che a fianco del letto.

La buona ripresa mia e di Maria Luisa sottolineano questa grande verità: siamo tutti temporaneamente malati e provvisoriamente in salute. Secondo il mio punto di vista, non è tanto importante ammalarsi poco, anche se sarebbe meglio, ma ogni volta recuperare presto la salute. Questa, in sostanza, è anche la nostra preghiera.

Ridonaci Signore la salute del corpo e facci tornare presto agli "affanni" di ogni giorno.

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