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sabato 13 maggio 2006

Inadeguatezza

Questa settimana ho gustato lo sceneggiato sulla vita di Giovanni Paolo II che hanno dato in TV diviso in due serate. Mi ha entusiasmato e commosso come il precedente che aveva tracciato gli anni del giovane Karol fino all'elezione a pontefice. Ho avvertito solo una nota di tristezza verso la fine, cosa che non avevo provato lo scorso anno quando il papa è morto giudicando la sua una vita piena e senza motivo di rimpianti.

Che dire di fronte a questi giganti della fede? Nulla. Possiamo solo ammirare il loro sconfinato amore e la perseveranza con cui hanno saputo dispensarlo. Mi è particolarmente piaciuto che ci siano state numerose scene con Madre Teresa di Calcutta di cui recentemente ho letto una biografia e che è per me constante ispirazione e modello di vita.

In contrapposizione a queste persone, veri santi viventi, non posso fare a meno di pensare quanto cammino mi resti ancora da fare. La vocazione alla santità è per tutti, ma seppur vero che per alcuni è un cammino spedito e gioioso, per altri è indubbiamente irto di difficoltà ed ostacoli.

Vedo il bene e lo approvo, ma continuo a seguire il male (Video bona proboque, sed deteriora sequor). Siamo continuamente toccati dalla Grazia che con amorevole pazienza ci sostiene e tende la mano, ma noi continuiamo ad inciampare e cadere e con passo malfermo deviamo dalla retta via.

E' questa la miseria umana che sento gravarmi maggiormente. L'incapacità di perseverare e correre con slancio verso la meta invece che barcollare e continuare a fermarmi.

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