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sabato 1 aprile 2006

La fine è il suo inizio

In questi giorni sto leggendo l'ultimo libro di Tiziano Terzani. Non conoscevo quest'uomo nonostante sia stato una persona di un certo rilievo nel panorama mondiale. L'invito alla lettura mi è venuto da una trasmissione televisiva in cui era ospite il figlio Folco che ha curato la stesura di quest'opera. Indubbiamente è un libro dal peso rilevante e non solo nel senso letterale del termine, data la qualità della carta con cui è stato realizzato. Non vorrei darne un giudizio affrettato e quindi sarebbe meglio attendere di ultimarne la lettura. Sicuramente, per quanto mi riguarda, piacevole e non banale, ricco di riflessioni e contenuti che si possono o meno condividere, ma che rappresentano la sincera testimonianza di una vita fortunata.

TIZIANO TERZANI - LA FINE E' IL MIO INIZIO - "Un padre racconta al figlio il grande viaggio della vita" - LONGANESI.

"Intanto tu sei venuto a tenermi per mano e questo ci dà l'occasione di parlare del viaggio di quel ragazzino, nato in un letto di via Pisana, un quartiere popolare di Firenze, che si ritrova nelle grandi storie del suo tempo - la guerra in Vietnam, la Cina, la caduta dell'impero sovietico - poi va sull'Himalaya, e adesso è qui, in una sua piccola Himalaya, ad aspettare questa ora secondo me piacevole.
Allora, questa è la fine, ma è anche l'inizio di una storia che è la mia vita e di cui mi piacerebbe ancora parlare con te per vedere insieme se, tutto sommato, c'é un senso.
"

Si può restare sconcertati dalla serenità con cui si affronta il dolore per una malattia terminale e la morte. Dal mio punto di vista però la cosa è comprensibilissima. Chi ha speso bene il proprio tempo non ha più paura. Sente di non avere legami con le cose possedute, le persone amate, e non teme di perdersi qualcosa delle cose che verranno, dei volti che nasceranno perché, in un certo senso, ha tutto presente.

Il mio pensiero va con facilità agli ultimi giorni di mia moglie perché anche in lei ho visto una sorprendente docilità nell'affrontare la morte. Intendiamoci bene, non è che lei, data la giovane età, non desiderasse più vivere. Al contrario, nonostante a me non sia sembrato, credo che ella abbia lottato con tutte le sue forze contro il cancro. Ma ormai era una guerra persa in partenza e nel momento in cui se n'é resa conto, ha accettato che la sua vita stesse per finire.

Mi rendo conto che potrei dire tante altre cose riguardo ai suoi ultimi giorni, ma mentre posso scrivere di un altro con lucidità e distacco, non riesco a fare altrettanto con chi è stato carne della mia carne e osso del mio osso. Sono sensazioni che difficilmente riesco a descrivere pienamente e su cui è giusto sorvolare perché in un modo o nell'altro tantissimi le conoscono ed io non posso avere la presunzione di gestire un dolore più grande di quello degli altri.

Se amate almeno un poco la lettura, comprate il libro di Tiziano Terzani. Come ha detto lui, i libri sono compagni di viaggio discreti. Stanno zitti quando devono e vi parlano quando lo volete.

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