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domenica 30 novembre 2025

Seconda mano

 


Di questa cosa, quella cioè di dipingere su piatti di carta con i colori avanzati dopo un'opera su tela, ho già parlato in precedenza. Mi piace tornare sull'argomento più che altro per sottolineare sinteticamente alcuni concetti  legati al titolo.

Non di rado le seconde mani, come le seconde occasioni del resto, riservano piacevoli sorprese. Non è come per le competizioni dove arrivare secondi lascia in bocca l'amaro ben più di un piazzamento al terzo posto dove il podio può essere inaspettato e procura gioia ed esaltazione tali da superare addirittura la felicità di chi è arrivato primo. 

Cosi anche per la pittura. Mi dedico con un certo impegno nel realizzare su tela quel che avevo in mente, ma poi succede più di una volta che resti quasi più contento di ciò che ho steso in seconda battuta, senza star lì troppo a pensare cosa realizzare. Mi lascio ispirare dalle tonalità residue avanzate e dai primi tratti che vado tracciando con la matita su quel piccolo tondo di carta che per me ormai rappresenta una sorta di oblò da cui osservo il mondo senza annoiarmi troppo.


sabato 15 novembre 2025

Cookie

 


Cookie non è solo un modo di archiviare informazioni da parte delle applicazioni web: è anche la tenera cagnolina di mio figlio.

sabato 11 ottobre 2025

Come una gemma preziosa

 


Mentre camminavo lentamente verso lo sposo, pensavo a cosa dire quando mi sarei staccato da lei. Rivolgendomi al neo genero, ho detto una cosa sola: «Custodiscila».

sabato 27 settembre 2025

Il buon selvaggio

 


J J Rousseau e il buon selvaggio.

Commento di Bonomo Faita.

Il "buon selvaggio" è un concetto centrale nella filosofia di Jean-Jacques Rousseau, che descrive l'uomo nello stato di natura, prima della corruzione della società e della civiltà. Questo uomo primordiale è considerato intrinsecamente buono, libero, pacifico e in armonia con la natura, dotato di sentimenti come l'amor di sé (auto-conservazione) e la pietà. La civiltà, con le sue convenzioni sociali, le proprietà e l'invidia, corrompe questa innocenza originaria, trasformando l'uomo in un essere egoista e malvagio.

lunedì 1 settembre 2025

Quando si dice il caso

 


Non dormo. Un caffè di troppo mi ha tolto il sonno. Siedo al buio su una poltrona del salotto e attendo di cadere invano fra le braccia di Morfeo. Provo a coricarmi, mica posso stare alzato tutta notte. Dopo essermi rigirato un paio di volte nel letto, penso che è meglio se mi alzo a leggere qualcosa. Spera, l'autobiografia del papa, è lì da qualche settimana e aspetta paziente che cominci a leggerlo.


Dopo una breve introduzione, in cui è facile riconoscere il pensiero di Francesco, vi è un prologo in cui si racconta il tragico naufragio del Principessa Mafalda in cui persero la vita centinaia di migranti che erano salpati per l'Argentina partendo da Genova l'11 ottobre 1927, esattamente il giorno prima che nascesse mio padre.


I nonni del pontefice dovevano salire su quell'imbarcazione, ma non avevano fatto in tempo a vendere le loro proprietà e quindi dovettero rimandare il viaggio. Riuscirono a concretizzare questo progetto soltanto il primo di febbraio del 1929, il giorno prima che nascesse mia madre. Potete immaginare quanto possa essere rimasto sorpreso per il legame stretto che unisce la nascita dei miei genitori con l'adiacenza a due eventi particolari che riguardano la famiglia di papa Bergoglio.


domenica 10 agosto 2025

Guardo il mondo da un oblò

Tempo fa avevo espresso il desiderio di tornare a dipingere, una volta andato in pensione. Lo scorso novembre mi sono detto: "Perché aspettare? Forse è meglio se comincio di nuovo a fare pratica dopo così tanti anni di totale inattività completamente assorbito dal lavoro".

E così sono entrato in un negozio per rifornirmi del materiale necessario: colori ad olio e acrilici che non avevo mai utilizzato e volevo cominciare a sperimentare. Beh, è stato amore a prima vista. Ad olio ho realizzato uno striminzito quadrettino e poi via, senza soluzione di continuità, con l'acrilico o anche coi colori vinilici che mi sono stati regalati in occasione dell'ultimo compleanno. 

Però devo imparare a dosare meglio i colori. Quando ho finito un quadretto mi avanza sempre un po' di colore e così ho iniziato a buttarlo su tele piccole, in maniera estemporanea, senza pensare troppo al soggetto. Poi, ricevuta critica di inutile spreco da parte di mio cugino artista, anche se non la condividevo pienamente, ho cominciato a realizzare soggetti, figurativi e non, leggermente più curati, ma sempre con l'idea che fossero delle "puliture di pennello", un modo cioè di evitare di lasciar seccare il colore avanzato nel piatto (Non uso la tradizionale tavolozza di legno).

Un giorno mia moglie, pensando di fare bene, mi ha comperato al supermercato un po' di piatti di ricambio, ma erano di carta. Non adatti per metterci i colori per dipingere, ma adattissimi per dipingere in quanto li assorbono subito. E così ora sto sperimentando la serie: "Guardo il mondo da un oblò".