Di questa cosa, quella cioè di dipingere su piatti di carta con i colori avanzati dopo un'opera su tela, ho già parlato in precedenza. Mi piace tornare sull'argomento più che altro per sottolineare sinteticamente alcuni concetti legati al titolo.
Non di rado le seconde mani, come le seconde occasioni del resto, riservano piacevoli sorprese. Non è come per le competizioni dove arrivare secondi lascia in bocca l'amaro ben più di un piazzamento al terzo posto dove il podio può essere inaspettato e procura gioia ed esaltazione tali da superare addirittura la felicità di chi è arrivato primo.
Cosi anche per la pittura. Mi dedico con un certo impegno nel realizzare su tela quel che avevo in mente, ma poi succede più di una volta che resti quasi più contento di ciò che ho steso in seconda battuta, senza star lì troppo a pensare cosa realizzare. Mi lascio ispirare dalle tonalità residue avanzate e dai primi tratti che vado tracciando con la matita su quel piccolo tondo di carta che per me ormai rappresenta una sorta di oblò da cui osservo il mondo senza annoiarmi troppo.

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