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domenica 23 agosto 2020

L'amicizia

 

Questa mattina ho indugiato a letto più del solito, più di quanto ero riuscito a fare in questo periodo di ferie dove non mi pongo obiettivi urgenti nella giornata e così, se posso, dormo finché riesco. Pertanto mi trovavo ancora in bagno pronto a radermi che Maria Luisa, ben più solerte e mattiniera di me, mi annuncia che sarebbe andata al parco a continuare la lettura di un buon libro seduta all'ombra di un albero godendo il fresco di questi luoghi.

Prima di uscire però sente il bisogno di condividere con me il messaggio di un suo studente che le chiede se per il tema sull'amicizia debba parlare di qualcuno in concreto oppure possa sviluppare un componimento di fantasia. Maria Luisa intercetta fra le righe anche i pensieri non espressi e risponde che se non c'è un amico di cui si possa raccontare, sicuramente va bene parlare di come dovrebbe essere l'amicizia, cosa ci si aspetterebbe da essa. A cui segue un messaggio di gratitudine da parte dello studente per il chiarimento avuto.

Mentre la consorte saluta ed esce di casa ed il rasoio comincia a farsi strada con cautela assecondando le smorfie del mio viso che vedo riflesse nello specchio, mi viene spontaneo domandarmi cosa sarei capace di dire sul tema dell'amicizia, come se quel compito fosse assegnato oggi a me.

Con diverse decadi alle spalle si dovrebbe poter esprimere qualcosa di meno banale e semplicistico di quanto sarei stato in grado di comporre negli anni in cui anch'io ero al liceo.

Non trovo facile argomentare sull'amicizia e non mi viene in aiuto lo studio dei classici di cui a suo tempo abbiamo fatto qualche impegnativa traduzione.

La cosa però diventa intrigante e mentre completo le doverose abluzioni con relativo cambio di biancheria, mi vien voglia di cimentarmi in un componimento scritto senza timore di giudizio per essere rimasto in tema oppure apostrofato per aver divagato e sconfinato in ambiti non consoni alla trattazione.

Con una breve riflessione ho provato a guardarmi indietro per vedere là dove potevo essere stato un buon amico per qualcuno. Sinceramente fatico ad individuare situazioni in cui la mia vicinanza possa essere stata fondamentale così da poter onorare il detto in cui si afferma che si scoprono i veri amici solo nel momento del bisogno. Probabilmente sono anche stato molto fortunato ed a mia volta non ho dovuto contare sull'aiuto di altri per un momento particolare di necessità.

Forse l'orgoglio mi ha impedito di chiederlo apertamente. Ma se ci penso con più attenzione riesco a trovare un momento della mia vita in cui gli amici son stati presenti e vicini con discrezione e perseveranza tant'è che lo sono anche oggi che le cose vanno decisamente meglio rispetto a quando magari potevo essere oggetto di commiserevole vicinanza.

Faccio fatica a mettere bene a fuoco il tema dell'amicizia perché facilmente lo confondo con quello dell'amore e così lo trovo perfetto solo in ambito coniugale dove c'è anche la condivisione fisica e il rapporto riesce a diventare intimo in maniera sublime.

Se anche non riesco a vedere situazioni di amicizia profonda che mi coinvolgano fuori dalla sfera matrimoniale, questo non vuol dire che non abbia in mente esempi che provengono da altri.

Riesco pertanto a giudicare come grande testimonianza di amicizia quanto mio padre mi ha raccontato dei suoi anni di lavoro in Australia. Lavorava come coltivatore di vari prodotti ortofrutticoli assieme ad un amico e quando questi si è sposato con una donna del posto, l'amico lo ha continuato ad invitare alla sua tavola affinché non restasse solo. Come pure giudico atteggiamento di grande amicizia aver fatto del matrimonio dell'amico l'occasione per mio padre di ritornarsene in patria dopo pochi mesi per non voler essere una presenza scomoda in un ambiente famigliare in cui poi sarebbero arrivati dei figli.

Questo mio componimento sull'amicizia risulta necessariamente frammentario ed incompleto perché la vita stessa è ancora in progress e non ci sono tolte occasioni di completarlo e svilupparlo meglio. Al di là di questo trovo che sia una personalissima interpretazione a cui ognuno risponde come deve, ma soprattutto con i modi che gli sono più consoni.

 

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