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martedì 18 luglio 2017

Il podio

L'importante non è vincere, ma partecipare. Questo viene ripetuto quasi ossessivamente a chi prende parte ad una qualsiasi manifestazione sportiva, ma senza riuscire poi ad ottenere un piazzamento lusinghiero. In realtà tutto dipende molto dall'approccio iniziale con cui prendiamo parte alla competizione. Se ci avviciniamo con spirito dilettantistico, giusto per stare in compagnia e fare numero, il risultato finale non conta veramente tanto. Il discorso è nettamente diverso nel caso in cui abbiamo effettuato preventivamente una preparazione ed un serio allenamento così da ritenere di poterci cimentare alla pari con tutti gli altri partecipanti alla gara.

La vita stessa è una lotta continua in cui cerchiamo assiduamente la nostra affermazione. Tanti ambiscono di arrivare sul gradino più alto del podio, ma i posti sono limitati e non c'è spazio, né medaglie per tutti. Per qualcuno vincere è l'obiettivo prioritario da perseguire ad ogni costo, anche giocando sporco. In tal caso il fine davvero giustifica i mezzi e si è disposti a farsi largo senza scrupoli pur di emergere sopra gli altri. Le scorciatoie sono fin troppo ammiccanti. Mors tua, vita mea. Ma l'agire disonesto prima o poi viene a galla e le medaglie guadagnate fraudolentemente verranno ignominiosamente strappate dal petto.

Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

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