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Non sono mai stato un soldato, ho solo sempre portato l'uniforme. Cosa ne ho ricavato? Cosa ne hanno ricavato gli altri, che non si sono rivoltati, che non avevano paura? Sì, cosa ne abbiamo ricavato? Noi, le comparse della stupidità personificata? Cosa ne ricaviamo dalla morte eroica? Ho impersonato la morte sulla scena una cinquantina di volte, ma era solo teatro, e voi sedevate sulle sedie di velluto, lì davanti, e la mia interpretazione della morte vi sembrava sapiente e fedele.
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La morte doveva sempre essere eroica, entusiasmante, trascinatrice, per un fine grande, e convincente. In realtà, qui, cos'è? Un crepare, un morire di fame, di gelo, nient'altro che un fatto biologico, come il mangiare e il bere. Cadono come mosche e nessuno pensa a loro, nessuno li seppellisce. Giacciono dappertutto qui attorno senza braccia, senza gambe, senz'occhi, coi ventri squarciati.
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Gli struzzi, 18 - Einaudi
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