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sabato 6 febbraio 2010

Aspettando la vita autentica


Quando si scrive si vorrebbe sempre essere originali ed invece si finisce talvolta per scadere nella ripetizione e nella noia. Forse perché con l'aumentare degli anni la memoria tende a farsi più labile e per pigrizia si evita di rileggere ciò che servirebbe a rinfrescarci le idee?

Devo aver già scritto in un mio vecchio post che mi piace seguire in TV la trasmissione "Che tempo che fa". Alcune settimane addietro è stato nuovamente ospitato in studio lo scrittore e teologo Vito Mancuso. Questa volta era solo, mentre in precedenza si era presentato assieme a Corrado Augias per parlare in tandem del loro libro che aveva per tema la fede vista da due punti diametralmente opposti: quello del cattolico credente e quello dell'ateo. Ognuno difendeva le proprie posizioni, ma trovava al contempo interessanti anche i ragionamenti della controparte.

In questo incontro più recente m'è sembrato di scorgere nel teologo Mancuso una nota di pessimismo o delusione. Sono arrivato a pensare che le precedenti argomentazioni di Augias possano in qualche modo aver influito negativamente ed aver spostato un poco il suo baricentro di pensiero. Però posso benissimo essermi sbagliato. In fondo la mia non è stata altro che un'impressione, probabilmente superficiale, scaturita dalla pacatezza d'animo dell'intervistato e che io ho scambiato per un atteggiamento di dubbio piuttosto che un'espressione di sobrietà che non ha bisogno di toni elevati per affermare le proprie ragioni.

Questa la "musica di contorno", ma entrando nel merito delle cose espresse, mi son trovato parecchio in sintonia con quanto Mancuso andava dicendo. Non sono rimasto magari così colpito dalle problematiche relative al dolore innocente, alla sofferenza di chi non ha colpe pur avendola subita in dote, ma piuttosto per l'idea di un Dio che continuamente genera con il suo impulso vitale originato nella notte dei tempi, ma che poi fa un passo indietro e lascia che il mondo, ricco di potenzialità, vada per la sua strada stando a guardarne l'evoluzione. Aggiungo io: è forse così che può essere giustificata questa sensazione di silenzio di Dio? E' il prezzo per la nostra libertà? Possiamo scegliere l'Assoluto oppure rifiutarlo, ma la sua accettazione non ha senso se non è frutto di una libera volontà, come scriveva l'olandese Kierkegaard.

Poi la conversazione si è spostata su un altro piano, meno filosofico, ma più attinente alla realtà quotidiana. M'è sembrato che si sia espresso il dubbio circa il fatto che la Chiesa riesca in qualche modo a stare al passo con i tempi e possa ancora fornire risposte concrete ed adeguate alle domande che le nuove generazioni si pongono, magari in maniera più disincantata rispetto al passato. M'è venuta in mente la Messa dell'Epifania presieduta dal Vescovo nel Duomo di Cremona. Bellissimi canti, bellissima voce del soprano solista, ma la netta percezione di cose ormai lontane che finiscono col lasciare il cuore arido e indifferente alla proposta del Vangelo.

Sembra quasi che ora la Chiesa non riesca più ad avere voce autorevole. E' vero che la Chiesa è formata da ogni uomo battezzato, ma con questo termine, com'è uso comune, intendo riferirmi a quella parte di essa che comprende il clero e le alte gerarchie. La parola autentica e definitiva è stata pronunciata in maniera perfetta duemila anni fa portando a compimento le Sacre Scritture. Talvolta, però, si ha l'impressione che non si faccia altro che spendere parole senza aggiungere nulla di nuovo. Anzi, sminuendo l'efficacia e la forza del Verbo originario.

Ma quelle cose non furono dette per spronare all'azione? Come ho fatto io, così fate anche voi... Non c'è amore più grande se non quello di colui che dà la vita per i propri amici. E' questa la radicalità del messaggio di Gesù, che è giunto fino ai giorni nostri, ma ora esso sembra andare per una strada diversa da quella che ognuno percorre nel proprio affanno quotidiano. Amare Dio prima di ogni cosa ed amare il prossimo come noi stessi dovrebbe essere più che sufficiente ad indirizzare al meglio la nostra vita.

Nella trasmissione televisiva di Fazio si è accennato anche all'ultima pubblicazione di Vito Mancuso: "La vita autentica". Con facilità potete indovinare che questo libro è diventato occasione di regalo da parte di mia moglie Maria Luisa per festeggiare il mio prossimo compleanno. Nel darmi il pacchetto, lei voleva che lo scartassi già ieri sera, ma ho resistito alla tentazione. Almeno fin dopo la scrittura di questo post a cui pensavo da qualche giorno. Ora mi lascerò andare al piacevole condizionamento del pensiero altrui.

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