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martedì 22 dicembre 2009

L'amicizia


E' passato un mese esatto da quando mi sono lasciato raccontare un altro po' su queste pagine. Svogliatamente riprendo in mano la tastiera per stendere su questo bianco foglio virtuale una riflessione che mi ha tenuto compagnia negli ultimi giorni.

E' più grave bestemmiare Dio che uccidere una persona.

Quest'affermazione è stata oggetto di una breve discussione durante una cena con amici, dove, in verità, quasi tutti erano concordi nel ribadire il contrario.

Un neo-parroco ha pronunciato queste parole durante la sua omelia domenicale. Pur comprendendo bene le ragioni del prelato, sono comunque tornato in seguito sull'argomento ed ho condiviso infine il pensiero degli altri.

Non dobbiamo dimenticare che ognuno di noi è stato fatto ad immagine e somiglianza di Dio, come si legge nell'Antico Testamento. Nel Nuovo Testamento si dice inoltre che siamo tempio dello Spirito Santo. Togliere la vita a qualcuno è come toglierla a Dio. E' un atto irreparabile, definitivo. Si può ottenere misericordia e perdono, ma quell'esistenza è perduta per sempre.

Bestemmiare Dio può essere frutto d'ignoranza, maleducazione, cattiva abitudine, ira, rabbia. L'amicizia così allontanata con il Signore della Vita, se noi lo vogliamo, può essere ripristinata senza che nulla sia perduto definitivamente.

Oggi è l'ultimo giorno di scuola per Alessandra. Qui a Brescia, come in tante altre città del nord, è nevicato in abbondanza durante la notte. Mentre mia figlia si stava ancora preparando, sono sceso in strada per liberare l'auto dalla neve. Sarebbe stato meglio restarsene tutti a letto, ma oggi c'è l'ultima interrogazione programmata e quindi non si può certo mancare.

Con ampie bracciate ho scrollato l'abbondante neve dalla carrozzeria dell'auto. Di solito tengo la macchina in garage, ma temendo di non riuscire a farla salire dallo scivolo a causa del ghiaccio, ieri sera l'ho lasciata fuori in strada.

Dopo aver scrostato per bene i finestrini, una volta che Alessandra è scesa, ero in procinto di partire. Vedo però la figlia della mia vicina di casa che con difficoltà sta rimuovendo la neve dalla sua auto. Scendo dalla mia e l'aiuto con il mio prodigioso raschietto a liberare i suoi vetri dall'ostinato ghiaccio. In un attimo è fatto.

Tornato in macchina proviamo a muoverci, ma la neve è abbondante e le ruote cominciano a slittare. La vicina vede e mi offre la sua scopa per togliere la neve dal davanti e rendermi l'immissione in carreggiata più agevole. Favore dato, favore ritornato.

Arriviamo nei pressi della scuola ancora in orario. Poca gente in giro. Si circola a fatica, ma si va. Mi son portato appresso la borsa con il necessario per una nuotata in piscina. Non sono un grande sportivo, ma il mal di schiena che è tornato a farsi sentire acuto in questi ultimi due mesi mi ha convinto a fare qualche esercizio in più nel duplice tentativo di perdere un po' di peso e rinforzare la muscolatura che una vita, fin troppo sedentaria, ha allontanato dalla condizione di normalità.

Raggiungo l'impianto sportivo senza intoppi. Mi vien quasi da ridere, tra me e me, pensando alla mia perseveranza. Forse non è aperto. Non ho neppure modo di appurarlo perché non so dove lasciare l'auto: non posso certo parcheggiarla in mezzo alla carreggiata perché ovviamente sarebbe d'intralcio, né tentare d'incagliarmi a lato dove i cumuli sono più alti. Averci pensato prima. Sfilo via mestamente, ora un po' meno sorridente: avrei sguazzato volentieri.

Procedo lentamente percorrendo questa sorta di giro turistico alla scoperta delle condizioni di viabilità della città. Faccio ritorno a casa senza problemi rallentato talvolta da un traffico non abbondante, ma prudente. Il posto di prima è già occupato, ma per mia fortuna trovo un'altra piazzola lasciata libera da un vicino che forse non poteva proprio fare a meno di andarsene al lavoro. Io invece no: sono in ferie.

Sento le voci di alcune persone intente a liberare l'accesso alla propria abitazione. Forse dovrei fare altrettanto. Poi mi ricordo del detto: "Uccidere le persone, pagare i debiti, spalare la neve: tutte cose inutili" ed allora desisto e salgo in casa a riscaldarmi. Peccato solo che Maria Luisa sia bloccata a Cremona... Trovo sul tavolo, nel vassoio dei dolciumi di Santa Lucia, un bacio Perugina. Lo scarto e dentro leggo: "Il mondo sarebbe nulla senza l'amicizia".

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