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sabato 14 novembre 2020

Racconti di bugs ed altre storie

 

E così ho voluto cimentarmi ancora una volta con un elaborato in bianco e nero andando a sconfinare nel campo della fumettistica. Questa quartina non ha assolutamente pretese. Anzi, mi fa quasi tenerezza per la semplicità con cui è stata disegnata senza seguire uno storyboard preciso. Sono partito dapprima col tracciare - in maniera un po' grezza e maldestra, lo ammetto - i quattro riquadri giustapponendo subito dopo o in alcuni anche prima, le nuvolette che poi avrei riempito con qualcosa senza sapere in anticipo come.

Non volevo dedicarci troppo tempo e così ho disegnato due piccoli esserini. Insomma, due insetti che potessero apparire verosimili, ma non necessariamente il ritratto ineccepibile che ne avrebbe fatto un entomologo. Poi ho dato loro maggiore spazialità tratteggiando una landa sconfinata che potesse dare l'idea di una zona completamente desertica in modo che il focus restasse concentrato su di essi e non distraesse troppo l'osservatore.

Ho dipinto il cielo con una marcata tonalità scura e di primo acchito avrei voluto punteggiarlo con qualche astro come se la riflessione dei due protagonisti potesse essersi tenuta di notte, quando più sovente i pensieri esistenziali attanagliano l'animo umano. Poi però ho lasciato perdere ed ho pensato che anche i corpi celesti potessero essere una fonte di distrazione e probabilmente irrilevanti per quanto avrei scritto di lì a poco per dare compimento alla storiella.

Lo sviluppo del dialogo era già tutto vincolato, ed in qualche modo predeterminato, dalla scelta che avevo fatto poco prima riguardo alla forma ed alla tipologia delle nuvolette bianche: tre battute ed un pensiero finale. E quest'ultimo doveva essere una chiosa di quanto era stato detto apertamente a viva voce dai due minuscoli interlocutori.

Sicuramente il carattere tipografico da me scelto e la sua grandezza non sono risultati troppo azzeccati perché è necessario fare un ingrandimento dei vari riquadri per poter leggere il testo senza troppa fatica. Almeno per chi non possiede un'acutezza visiva ben al di sopra della media.

Di certo questo non è un lavoro svolto da un professionista del settore. E' soltanto una specie di esperimento che mi sono concesso liberamente perché ogni tanto mi piace tracciare qualcosa e buttarlo lì nel cyberspazio a beneficio di tutti, ma soprattutto per il mio esclusivo diletto.


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