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giovedì 8 dicembre 2016

La direttrice del coro

Stare diritti di fronte ad una persona ti consente di scrutare i suoi occhi, di guardarle dentro l'anima. Ma osservarla di fianco permette di non condizionarla con la propria presenza, con il proprio sguardo, e lasciarla libera di esprimere ciò che sente di essere in quel momento.

Questa mattina alla messa domenicale sono stato rapito per un istante della direttrice del coro parrocchiale che potevo osservare proprio di lato e non di spalle come solitamente altre volte quando il gruppo è disposto sul palco dirimpetto all'altare. Sono stati la sua mimica facciale ed il movimento armonioso delle mani a catturare la mia attenzione in quei primi istanti della celebrazione. Si muoveva come andasse amorevolmente tirando invisibili fili, con una forza ed una energia che non trovavano pari corrispondenza nei pur zelanti cantori dispiegati dinnanzi a lei.

Ritmava i canti con tale dedizione e trasporto da farmi pensare che in quel momento si trovasse altrove, su un'isola, felice, lontana dalle mille asperità e difficoltà che la vita quotidianamente presenta. Una donna forte, senza eguali, così come Maria di cui si celebra oggi la Solennità dell'Immacolata Concezione.
 
Anche se non previsto nell'odierno canone liturgico, m'è venuto facile pensare al Vangelo di Giovanni, alle nozze di Cana, dove la Madonna va a dire a Gesù che il vino è finito e presto non si potrà continuare la festa. E l'Emmanuele risponde: "Donna, che devo fare con te? Non vedi che mi sto intrattenendo con gli amici?".

"Fate quello che vi dirà", soggiunge lei rivolta alla servitù, come una madre sicura per aver ottenuto l'attenzione del figlio. Non un rimprovero, ma un piccolo appunto per averlo costretto a prendersi cura del banchetto.

Quante donne, nel silenzioso operare di ogni giorno, ci costringono a venire allo scoperto, a manifestarci e dare così inizio alla nostra opera. Abbiamo bisogno di madri nuove che aiutino i giovani a compiere le opere meravigliose di Dio. Una sola è la madre del Cristo da cui ci viene la salvezza, ma il mio pensiero riconoscente va a tante altre che operano nell'ombra con eguale dedizione e grandezza.

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