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giovedì 28 luglio 2016

L'amore cresce

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. La lontananza è come il vento che spegne i fuochi di paglia ed alimenta gli incendi.

Senza ombra di dubbio in amore possono risultare vere entrambe le affermazioni, anche se non contemporaneamente. Nei primi momenti di un percorso affettivo è sicuramente il distacco iniziale ad offrire il maggiore impulso nella crescita del nuovo rapporto sentimentale. Le differenze di situazioni e di luogo costringono i soggetti a grandi momenti di separazione dove prevale l'immaginazione di quel che potrà essere piuttosto che l'attuazione di una vita concretamente condivisa.

Man mano che la relazione comincia a diventare importante, si tende ad accorciare rapidamente la distanza temporale che separa dai successivi incontri e le frequentazioni diventano sempre più intense e durevoli. La reciproca attrazione fa perdere agli innamorati la cognizione del tempo che passa e le ore volano via talmente in fretta da non far sentire più né la fame, né il sonno così da rendere concreta l'affermazione che l'amore da calore, ma fa calare.

Prima o poi la fase dell'innamoramento passa e questo bel fiore lascia il posto al suo frutto maturo che è l'amore. Ma l'amore, una volta arrivato al suo stato di compimento, può crescere ancora o è destinato a restare fermo ed immutabile oppure, peggio ancora, a regredire inesorabilmente?

Come ogni frutto, ma forse più propriamente come la pianta da cui esso deriva, anche l'amore rischia di deperire se non viene alimentato frequentemente con gesti ed azioni concrete che vadano ben al di là delle dichiarazioni e dei proclami che gli amanti si scambiano nelle fasi iniziali della loro storia. Come scritte sull'arena saranno travolte e cancellate dalle onde del mare.

Ma l'amore cresce se è possibile godere della presenza e sussistenza della persona amata. Se questa presenza viene meno, di certo non si annulla, ma resta per così dire "congelato" all'ultimo fotogramma di compartecipazione.

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