Translate

lunedì 11 aprile 2016

La quarta lettera

Roseto 13 giugno 2006

Amatissima Maria Luisa,

anche se sento un po' di sopore, torpore o rallentamento metabolico che dir si voglia, sicuramente legato al desinare ed al goccetto di rosso che l'ha accomapagnato, non ho voglia di coricarmi. Mi sono sistemato in terrazza da cui scorgo per ampio tratto il mare a perdita d'occhio. E' di un azzurro carico leggermente sconfinante nel verde smeraldo. Le onde vanno pigramente a morire sull'arena. I lidi sono disertati e pochissime imbarcazioni si possono scorgere all'orizzonte.

Sono sistemato su un tavolino ed odo provenire dal corridoio lamenti di bimbi recalcitranti che le madri vorrebbero coricare per il riposino di entrambi. Uno stato di benessere diffuso ci pervade e di cui più e più volte sono tornato a sottolineare in questi giorni. Ho messo il cellulare in ricarica come non ricordo il tempo per la frequenza. Solitamente passavano mesi fra un attacco e l'altro alla presa di corrente. Come possono repentinamente cambiare le abitudini.

Questi mutamenti sono per me ben accetti. Mi rendo conto che il nostro rapporto costringe anche te a numerosi giochi d'equilibrio per incastrare le numerose incombenze del vivere quotidiano con tempi e modi da ritagliare sulle esigenze di entrambi. Un po' come una gravidanza. Quello che ti cresce dentro costringe a far spazio, a mutar d'abito, d'alimentazione. Cambia l'abitudine al sonno e tante altre cose che non sto qui noiosamente ad elencare. Una nuova vita è esigente. Se la si accoglie, chiede a te tante energie, te le succhia dal di dentro e tu ben volentieri accetti questo impoverimento per far posto ad un altro io. Un altro tu che prende posto su questo suolo, con le sue aspirazioni, desideri e progetti per il domani.

Altra immagine a cui mi piace paragonare l'amore di un uomo e di una donna è una piantina. Debole, bisognosa di cure ed amorevoli attenzioni. Se la si accudisce cresce presto robusta e rigogliosa. Fa bei frutti dai fiori di lì a poco sbocciati. Ma se la si trascura, se ci si distrae, come i pochi vasi del mio appartamento, dopo un po' ingiallisce, le foglie seccano ed i rami presto si spogliano. Il lavoro e la cura come giardiniere dev'essere piacevole, quasi spontaneo. Richiede dedizione costante ed occhio allenato per cogliere in tempo i segni di appassimento. Non bisogna lasciar mancare l'essenziale acqua, né darne troppa altrimenti, come ben sai, marcisce.

Ma l'amore, seppur paragonabile ad un fiore, non è una pianta. E' qualcosa che ha la possibilità di rinascere anche quando inevitabilmente avvizzito o soffocato da preoccupazioni esterne. Mi rendo conto che il discorso potrebbe apparirti alquanto ermentico. Cosa avrà voluto dire Romano in questi passaggi? Tieni bene in mente che sto lasciando libera la penna di scorrere dove vuole maldestramente guidata da una sonnecchiante volontà. Non dare un peso ed un valore assoluto alle mie affermazioni. Accettale così come sono.

Come pensieri sciolti che ti giungono di lontano, ma dolcemente sussurrati da dietro la nuca come se io fossi lì accanto a te. Con la mano che ti solleva mestamente le tue lisce ciocche e con le labbra che dolcemente ti baciano il collo proprio lì dove si congiunge alla spalla. Ti ho stretto fra le braccia troppo poco per sentire la sazietà di quei teneri gesti. Mille carezze ci attendono ancora. Il tuo fisico tonico e possente suscita nel mio il desiderio di un approdo sicuro e foriero di dolci sensazioni.

Credo di lasciarmi andare un po' troppo ad immagini languide, ma siamo anche questo. C'è comunione d'animo, ma sento anche quell'attrazione fisica di cui avevo bisogno per sentirmi davvero investito da un amore totalizzante. Non hai bisogno di ribattere molto. Mi par di vedere i tuoi occhi brillare della medesima luce. Mi dicesti al telefonino che, pur fra mille incombenze, torni presto a rifugiarti nel pensiero di me per trovarne ristoro. Quanta bellezza in tutto questo.

E' naturale sentirsi così e la meraviglia è che questo non ha limite d'età. Il nostro cuore batte come giovinetto pur avendo già spinto avanti molto sangue in tanti giorni felici ed in altri meno lieti. Ma poi, quando ti è concessa la grazia di poter vivere un amore pieno, tutto si trasforma. La sofferenza patita svanisce, le pene che ancora verranno non faranno più paura perché una nuova benedizione ci accompagna. Abbiamo poi l'età per vedere le cose come davvero sono, per non crearci false illusioni e per continuare a camminare coi  piedi per terra 'che non sarebbe giusto, né salutare proseguire con la testa nelle nuvole come immancabilmente in tanti di questi momenti possiamo scoprirci ad incedere.

Ritorno a dire, ancora una volta, costruiamo prima un "noi" forte, lavoriamo per una piena e vera sintonia su cui poggiare l'armonia degli anni futuri che verranno, quanti Dio vorrà concedercene, senza pretesa, non senza l'intelligenza necessaria che non ci porti a sprecarli. A non lasciarci vivere, più che a vivere il nostro tempo. Sicuramente verranno anche questi momenti di "stanca" in ci si lascerà un poco andare e tutti i bei proponimenti iniziali sembreranno ormai decaduti. Uno di noi due, almeno, se ne ricordi e sia stimolo all'altro per riprendere quel cammino interrotto.

Si deve tendere alla meta. Come quando in montagna si punta alla vetta. Ma l'impresa non deve essere troppo ambiziosa e fuori dalla portata. Una volta scelto l'obiettivo da raggiungere perseguiamolo alacremente e di comune accordo. Qualche volta sarà uno a fare l'andatura e l'altro a seguire, in un continuo scambio di ruoli alla testa della marcia. L'importante però è avere questa passione comune per l'ascesa. Senza questa si finisce per maledire la fatica e si rimpiange il tranquillo bassopiano.

Queste immagini alpestri sono forse un contrasto eccessivo per questi luoghi. In realtà anche qui il paesaggio è vario. Non distante si staglia il massiccio del Gran Sasso. Bella questa varietà orografica. La bellezza, quella vera, sta proprio nella diversità e varietà di possibilità, per la vita, per le persone, per le cose.

Eccomi anche oggi giunto in fondo. Poi rileggendo mi accorgerò di aver sciorinato un bel polpettone. Ci può stare anche questo. E' parte del mio carattere. Non sono tutta perfezione, anche se cerco di profondere un costante impegno al miglioramento. Un abbraccio stretto, stretto ed un interminabile bacio senza fiato. Tuo Romano.

Nessun commento: