Translate

giovedì 26 novembre 2015

Inutilmente vecchi

Per certo nell'ultimo periodo ho tenuto bassa l'asticella della riflessione interiore occupandomi piuttosto di cose decisamente irrilevanti. Tornando ora dalla celebrazione funebre per le esequie di Claudia, è forse il momento propizio per lasciarmi andare a qualche considerazione un po' più intima, come sarebbe più consono allo spirito di questo blog rispetto piuttosto alla narrazione di una disavventura patita con un operatore telefonico.

Domenica pomeriggio Claudia viaggiava in auto con le cugine in direzione di Salò. Pare che l'autista che stava procedendo nell'opposto senso di marcia sia rimasto abbagliato dal sole, che in questo periodo è piuttosto basso all'orizzonte, ed abbia invaso l'altra corsia causando un devastante incidente. Nello scontro frontale ha perso la vita la moglie dell'autista stesso ed il giorno successivo anche Claudia che è stata compagna di classe di Alessandra.

Abbiamo trascorso qualche momento di apprensione nella vana speranza che le cose non volgessero al peggio, pur nella drammatica situazione constatata fin dai primi momenti e poi in ospedale dove era stata portata con l'eliambulanza. Una delle cugine, pure lei compagna di classe di mia figlia, è uscita da questo incidente praticamente illesa. Sono pertanto riuscito oggi a stringerle la mano e darle un bacio mentre ancora restava nei banchi della chiesa per il saluto dell'immensa folla convenuta per il funerale. Seduto al suo fianco c'era il fidanzato visibilmente commosso a cui avrei voluto chiedere quale pensiero custodiva nel cuore per la buona sorte toccata alla morosa.

La terza del gruppo si trova ancora in ospedale. Non ho potuto quindi ricambiare quel saluto che mi aveva affabilmente indirizzato con lo sguardo dalla sua auto mentre ci siamo incrociati allo stop sabato scorso, lei in macchina ed io a piedi. Chi avrebbe detto che il giorno seguente quel sorriso sarebbe stato bagnato dalle lacrime ? Chi avrebbe detto che quell'utilitaria, che cautamente attendeva di svoltare verso casa, sarebbe rovinosamente andata in fiamme ?

In questi momenti non ci sono parole. Nessuna frase sembra adatta per dare consolazione a chi perde all'improvviso una giovane vita. Ma forse non ce n'era neppure bisogno perché la famiglia di Claudia è straordinariamente forte. Come lo è pure quella di Silvia e Chiara il cui padre è quotidiano dispensatore di sorrisi e parole gentili, nonostante la sclerosi multipla da un po' di anni abbia deciso di creargli qualche complicazione.

Se la prematura dipartita di Claudia fosse servita anche solo a strapparci una riflessione in più sul destino comune che ci attende nella casa del Padre, allora per lei missione compiuta. Così lo zio don Antonio nell'omelia della messa che ha presieduto assieme a tanti confratelli. Nel finale ho poi apprezzato il tributo di un amico che ci invitava a sostenere Maria Teresa, la mamma di Claudia, affinché non smettesse di dispensare il suo sorriso. Quel sorriso che anch'io ho ricevuto nei miei duri anni di vedovanza, in verità assieme a quello di Rosangela, madre delle due cugine.

Un fugace saluto scambiato attraversando la corsia di un supermercato o lungo la strada. Un sorriso che ha avuto il potere di tenere viva la speranza e di dare un momento di sollievo all'anima in quei momenti di triste solitudine. E così ora mi auguro di avere la capacità di restituire nei giorni a venire almeno uno di quei sorrisi che a suo tempo ho ricevuto. Giusto per non tralasciare di compiere semplici gesti d'amore e diventare inutilmente vecchi.

1 commento:

Paola Rugginenti ha detto...

Belle parole Romano,perdere un foglio deve essere x un genitole il dolore più immenso. Mi auguro (da mamma e credente) che saperla tra le braccia del Padre dia a Mariateresa e Christian un po' di conforto.