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mercoledì 5 gennaio 2011

Cara Santina

Cara Santina,

lo hanno detto anche a tua madre che ormai sono quasi dieci anni che non ci sei più. Sembra ieri eppure è già lunga la fila dei giorni che ci separa da te. Quante cose sono accadute nel frattempo. Molte di buone; altre più tristi la cui pena ti è stata risparmiata a causa del tuo prematuro congedo.

Sto pensando a questo post da diversi giorni. Avrei voluto porre con le mie parole un ricordo dei tuoi ultimi momenti. Dieci anni sono tanti, ma la pena di quei giorni non è ancora cancellata e forse non è giusto ricordarti solo in quel modo.

Alessandra è ormai alla soglia della maggiore età. Ho ritrovato negli angoli del mio PC qualche fotografia che la ritraeva fanciulla, un suo video divertente che aveva registrato con la webcam. Non mi sembra più la stessa persona. Fatico a ritrovare in lei la bambina paffutella che si può scorgere nelle immagini appese in corridoio e che restano a ricordo delle sue attività alla scuola materna.

Qualche volta, grazie alla sua statura che ormai ha raggiunto la tua ed ai suoi boccoli dorati che tanto mi ricordano i tuoi, t'incontro nuovamente nei miei sogni senza però lo strazio delle pene per la tua malattia, come succedeva più addietro.

In questi anni ho visto invecchiare i tuoi genitori. Tuo papà più di tutti, che si domanda continuamente come mai lui c'è ancora mentre invece tu e Piera ve ne siete dovute andare prima del tempo. Ma noi siamo certi che, nonostante tutti i suoi problemi, nonno Filiberto continua ad esserci per merito vostro, perché voi volete che sia così.

Oh, come mi piacerebbe che i tuoi genitori riuscissero a celebrare le loro nozze d'oro il prossimo 3 giugno. Si potrebbe davvero fare una bella festa e sicuramente vorrei dare in qualche modo il mio contributo. Cinquant'anni di matrimonio: un traguardo che i miei genitori hanno solo sfiorato, ma non sono riusciti a raggiungere.

Se ho un rimpianto, che ancora oggi continua a commuovermi al solo pensiero, è quello di non aver mai voluto partecipare con te alla bellissima cerimonia dei lustri matrimoniali che si celebra qui in parrocchia. Quanta tenerezza per quelli che festeggiano i loro primi 5 anni insieme. Ma ancor più tenerezza ed ammirazione per quelle coppie che vengono ricordate per ultime a motivo dei cinquantacinque e talvolta sessant'anni di matrimonio.

Maria Luisa non mi fa sentire troppo la tua mancanza. Oggi eravamo a pranzo con don Angelo e lui ci ha esortati a rendere grazie a Dio per questa nostra unione. Mi sarebbe davvero piaciuto che vi foste conosciute, tu e Maria Luisa. Sono sicuro che avreste trovato tantissimi punti di contatto e di amicizia. Sono anche certo che non ne sei gelosa perché, diversamente da me, tu non lo sei mai stata.

Grazie perché davvero averti conosciuto ha fatto di me un uomo migliore.

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