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sabato 14 aprile 2007

Davanti al bar


Dopo diverso tempo che non lo facevo, questa mattina sono tornato a prendermi un cappuccino con brioches al bar della pasticceria che in passato è già stata per me fonte di pubbliche riflessioni.

Mentre parcheggio l'automobile sul piazzale antistante, scorgo nei pressi dell'ingresso una giovane coppia che si scambia un appassionato lungo bacio. Lui la stringe fra le braccia e nella concitazione del momento arriva anche a sollevarla un poco da terra. Poi, mentre abbandono la vettura, incrocio lo sguardo di entrambi. Forse si sentono osservati, ma non sembrano scomporsi più di tanto perché evidentemente troppo presi dal loro sentimento. I loro occhi sembrano tradire una notte altrettanto appassionata. Continuando a sorridere entro nel locale ed ordino un cappuccino normale. Questa mattina ho bisogno anch'io di un po' di caffeina per tenermi desto. Eh sì! Aprile dolce dormire...

Mentre attendo che la gentile barista mi serva, non posso fare a meno di rimandare il pensiero indietro nel tempo. Esattamente un anno fa ieri, ricevevo da Maria Luisa il suo primo sorriso. Quella mattina eravamo entrambi in partenza per Lourdes e da quel giorno, come ben sa chi ha avuto la pazienza di leggermi su queste pagine, la nostra vita è cambiata. Oggi anch'io posso sostenere senz'invidia lo sguardo felice di due giovani innamorati.

Sì, perché anch'io ora sono di nuovo un uomo felice e sento di non aver bisogno nient'altro se non di poter continuare ad amare, come credo di aver imparato in questi ultimi anni.

Lo so che la vita ha i suoi cicli e, se abbiamo la fortuna di continuare a calpestare questo suolo, altra sofferenza, come un amaro calice, ci attende da bere. Ma se ci siamo dissetati a quella fonte, non avremo più sete. Come chi si accosta con fede all'acqua di Lourdes pregando di essere risanato nella mente e nel corpo e poi scopre, piangendo, che quell'acqua ha davvero il potere di guarire ogni malattia e ridarci la salute dell'anima.

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