Maria Luisa ha un pettine sdentato che suscita il mio interesse perché porta i segni di un passato glorioso.
L'altra sera la nipotina l'ha notato ed ha detto che era rotto e per questo brutto.
La mia fidanzata le ha risposto che ci sono molto affezionato e che provo un interesse particolare per tutte le cose cha hanno una qualche magagna.
Quando mi ha raccontato questo al telefono sono rimasto molto colpito: ho avuto la sensazione di essere stato letto dentro, nel profondo.
Certo, una volta ammesso che quando si dice <<uomo>> s'intende l'uomo del <<Cottolengo>> e non l'uomo dotato di tutte le sue facoltà (ad Amerigo adesso, suo malgrado, le immagini che venivano in mente erano quelle statuarie, forzute, prometeiche, di certe vecchie tessere di partito), l'atteggiamento più pratico diventava l'atteggiamento religioso, cioè lo stabilire un rapporto tra la propria menomazione e un'universale armonia e completezza (significava questo, riconoscere Dio in un uomo inchiodato a una croce?) Dunque progresso, libertà, giustizia erano soltanto idee dei sani (o di chi potrebbe - in altre condizioni - essere sano) cioè idee di privilegiati, cioè idee non universali?
Già il confine tra gli uomini del <<Cottolengo>> e i sani era incerto: cos'abbiamo noi più di loro? Arti un po' meglio finiti, un po' più di proporzione nell'aspetto, capacità di coordinare un po' meglio le sensazioni in pensieri... poca cosa, rispetto al molto che né noi né loro si riesce a fare e a sapere... poca cosa per la presunzione di costruire noi la nostra storia...
ITALO CALVINO - La giornata d'uno scrutatore - OSCAR MONDADORI
Un affettuoso ricordo per gli ospiti del reparto S. Vincenzo che nell'estate del 1980 condivisero con me alcuni momenti e mi aiutarono a crescere.
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