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mercoledì 23 aprile 2025

Momenti d'inerzia

Ho trascorso diverse ore in un Pronto soccorso in attesa che mi visitassero per un malessere transitorio. E così è venuta spontanea una riflessione sul tempo che in certe circostanze fluisce in maniera più rapida che in altre.

Questo genere di riflessione è abbastanza frequente con l'avanzare degli anni. Spesso ci soffermiamo a pensare dove siano andati a finire i nostri momenti migliori. Ci chiediamo cosa abbiamo fatto nel periodo più verde della nostra età. Abbiamo vissuto al meglio oppure ci siamo occupati per lo più di cose secondarie o banali?

È quasi con una sorta di rimpianto che ci guardiamo all'indietro e talvolta ipotizziamo che avremmo potuto occuparci d'altro perché non ci pare di aver speso al meglio il tempo che avevamo a disposizione.

Eppure siamo stati felici. Le cose che ci hanno tenuto occupati a lungo in tutti quei giorni a noi sono piaciute, abbiamo lavorato con passione, abbiamo provato a restituire un sorriso a chi ci ha offerto il suo...

E allora credo che possiamo stare sereni. Non c'è un canovaccio prestabilito da seguire allontanandoci dal quale possiamo sentire di aver fallito miseramente lo scopo della nostra vita. Se ci siamo comportati bene in ogni circostanza, abbiamo cercato di dare il meglio di noi stessi nelle attività che eravamo tenuti a svolgere, lo abbiamo insomma fatto con spirito di servizio, beh allora perché coltivare sentimenti di scontento?

Per un viaggio in più che potevamo fare? Per uno svago in più che potevamo seguire? Un amico in più che avremmo voluto conoscere? Un incontro galante in più che avremmo voluto godere?

Cerchiamo di essere onesti. Se tutte queste cose le abbiamo avute, non dico in abbondanza, ma almeno in giusta misura, torniamo a puntare lo sguardo in avanti, dato che non ci manca nulla. Anzi qualcos'altro di bello e buono è già li dietro l'angolo pronto a sorprenderci. 

sabato 12 aprile 2025

A letto con la Gioconda


In ogni pittore c'è forse un'ambizione segreta che è quella di dipingere un capolavoro. E così, per associazione d'idee, mi é venuto in mente di dipingere la Gioconda. Ma l'intenzione non era quella di riprodurre pedissequamente il noto ritratto. Sapendo che Leonardo era particolarmente affezionato a questo dipinto e lo aveva portato con sé nel suo lungo peregrinare di corte in corte, ho immaginato che il canuto e ormai anziano artista se lo fosse portato a letto.