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lunedì 16 maggio 2016

Romanzo dinamico

Questo nuovo post avrebbe dovuto avere un titolo ed un contenuto diversi. L'intestazione doveva essere: "Cosa c'è di bello a diventare vecchi?" e, partendo dalla battuta presa in prestito da un recente film in cui a tale domanda si rispondeva con un lapidario: "Che non si è morti giovani, ad esempio!", mi sarebbe piaciuto dissertare un poco fra me e me su come impiegare positivamente il tempo dell'età ormai avanzata negli anni senza sentire troppo l'angoscia dei giorni inesorabilmente trascorsi ed il venir meno delle energie migliori.

Ma poi questa sera, mentre viaggiavo in auto per tornarmene a casa dopo una giornata di lavoro tutto sommato tranquilla, stavo ripensando al nuovo libro di Luciano Ligabue presentato ieri sera a "Che tempo che fa", la nota trasmissione condotta da Fabio Fazio. "Scusate il disordine", questo il titolo del suo nuovo libro che si compone di 16 racconti e che forse potrebbe per me risultare più interessante del suo precedente "Il rumore dei baci dati a vuoto" che ho visto passare per casa in prestito ai miei figli, ma che non è riuscito ad invogliarmi alla lettura nonostante un nome così accattivante.

In questo onirico alambiccare di pensieri cercavo d'immaginare come poteva essere andata per il poliedrico cantautore che desiderava sospendere un poco la sua attività musicale per impiegare il suo estro artistico in differente maniera. Mi son domandato insomma se fosse partito di getto con questo nuovo progetto letterario e se lo avesse presentato all'editore pronto per la pubblicazione oppure se invece si fosse limitato ad abbozzare qualche idea per svilupparla poi in seguito con il benestare della casa editrice. Non lo saprò mai. Presumo che, comunque siano andate le cose, non dev'essere stato molto complicato trovare un accordo fra le parti perché, indipendentemente dal contenuto e dall'importanza degli argomenti trattati, il nome dello scrittore è talmente noto da portare in dote una base di lettori sufficiente per dare l'avvio alle rotative.

Non ce la potrei mai fare... In primis per qualità ed argomentazioni che, per quanto mi riguarda, non ritengo tali da costituire materiale per un "caso letterario" in grado di portare alla ribalta un emerito sconosciuto. Ma, tralasciando queste velleità ed ambizioni di fama che potrebbero coinvolgere un pubblico un tantino più vasto di qualche rispettabilissimo cibernauta, mi domandavo se sarei stato anch'io capace di proporre un'idea che potesse essere sviluppata in seguito, invece di profondere preventivamente tutte le energie in un'opera da subito compiuta per spedirla poi, speranzosamente, all'attenzione di qualche publisher.

Ed è così che mi è venuto in mente il "Romanzo dinamico" che, partendo dall'idea degli ipertesti e dall'HTML su cui si basa internet fin dagli albori, potesse costituire con un libro tradizionale un percorso narrativo quantomai vario e non necessariamente sequenziale. L'idea, insomma, sarebbe quella di suddividere la narrazione in un certo numero di capitoli in cui al termine di ciascuno si farebbe esplicito invito al lettore di proseguire a sua discrezione col successivo oppure, in alternativa, di saltare ad un altro esplicitamente indicato.

L'abilità dello scrivente dovrebbe essere tale da consentire enne possibili svolgimenti suddivisi per quadri equipollenti in grado di reggersi con coerenza, ma portando suggestivamente a percorrere un diverso itinerario di lettura e quindi a costituire realmente quella sorta di romanzo dinamico che il titolo lascerebbe intuire. Non sono sicuro dell'estrema originalità di questa mia pensata estemporanea. Però nel dubbio la formalizzo esplicitamente vincolandola ad una sorta di copyright avendone parlato pubblicamente su questo blog. Poi magari in futuro mi riserverò di darle reale concretezza impiegando così un po' di quel tempo che, nel procedere dell'età, potrei finir di considerare poco piacevole rimpiangendo continuamente le occasioni perdute.